FOSCARINI, Giacomo
Diplomatico e marinaio, ebbe mente di letterato e di artista, non meno che fermezza di soldato. Nella giovinezza era stato iniziato alla vita diplomatica, seguendo le ambasciate di Francia e Inghilterra. Dopo la nomina in Pregadi nel 1554, era stato più dedito agli uffici interni e di terraferma; ma gli eventi della guerra contro il Turco lo spinsero nella vita militare, e fu a fianco di Sebastiano Venier a Lepanto. Successo nel 1572 al Venier, alla testa di ben 108 tra galee e galeazze, si riunì a Corfù con la piccola squadra pontificia di Marcantonio Colonna e con una divisione di galee di Spagna sotto il commendatore di Malta Gil d'Andrada, e avanzò alla ricerca dell'armata turca capitanata da ‛Ulūǵ ‛Alī (Ucciali) mentre il grosso dell'armata spagnola, sotto Don Giovanni d'Austria, si tratteneva per ragioni di politica interna nei mari di ponente. Più volte l'armata alleata venne a contatto coi Turchi, ma senza che si avesse una battaglia decisiva, per l'esitazione e il poco accordo tra i capi delle tre divisioni. Sopraggiunto poi Don Giovanni, sdegnato col Colonna perché non l'aveva voluto aspettare, le operazioni navali non ebbero esito migliore e la campagna si chiuse senza quei risultati che Venezia sperava; ond'essa si affrettò a concludere coi Turchi la pace, rinunziando a Cipro.
Dopo questa parentesi egli ritorna a quegli uffici, che sembrano meglio convenienti alla sua indole. Ripetutamente è eletto riformatore allo Studio (1573, 1575, 1588); ed è posto a capo delle Presidenze delle grandi opere edilizie e militari, che sono compiute nella seconda metà del sec. XVI, quella del Palazzo ducale (1576), quella della fortezza di Palma (1593), quella del Ponte di Rialto (1894). Negl'intermezzi la sua preparazione diplomatica e militare lo chiama a prestare, ove occorra, ancora servigi in questo campo: ambasciatore a Roma nel 1585 e nel 1590-91, Generale da Mar nel 1596. Già procuratore di S. Marco dal 1580, è nel 1595 candidato non trascurabile al dogado, e se la fortuna dei suffragi non gli arrise, l'attestazione dei concittadini riuscì non disdicevole e lusinghiera. Morì nel 1602.
Bibl.: R. S. Sforza, Vita di Giacomo Foscarini, cavaliere e procuratore di San Marco, Venezia; C. Manfroni, Storia della marina italiana dalla caduta di Costantinopoli alla battaglia di Lepanto, Roma 1897, p. 500 segg.; id., La lega cristiana nel 1572, in Arch. Soc. rom. stor. patr., 1894, p. 15 seg.; id., Don giovanni d'Austria e Giacomo Foscarini (1572), in Riv. marittima, novembre 1903.