Medici, Giacomo
Militare e patriota (Milano 1817 - Roma 1882). Adolescente si trasferì con la famiglia in Portogallo e nel 1836 combatté volontario in Spagna contro i carlisti nella legione Cacciatori di Oporto. Dopo essere entrato in contatto nel 1840 con Mazzini e con la Giovine Italia, nel 1845 a Montevideo conobbe Garibaldi con cui avviò un duraturo sodalizio politico. Nel 1848, come capitano del corpo dei volontari garibaldini, partecipò alla campagna contro gli austriaci. Si spostò poi a Firenze dove organizzò un gruppo di volontari con il quale si recò a Roma per sostenere la Repubblica e difese strenuamente la postazione chiave della Villa del Vascello, vicino a Porta San Pancrazio sul Gianicolo, contro le truppe francesi. A riconoscimento del suo valore, nel 1876 Vittorio Emanuele II gli avrebbe conferito il titolo di marchese del Vascello. Caduta la Repubblica, si stabilì a Genova e successivamente si orientò verso il programma della Società nazionale, che riteneva l’appoggio ai Savoia necessario al raggiungimento dell’indipendenza italiana. Nella campagna del 1859 fu tenente colonnello nei Cacciatori delle Alpi e nel 1860 capitanò la seconda spedizione in Sicilia, distinguendosi a Milazzo e al Volturno. Entrato nell’esercito regolare con il grado di generale di divisione, di stanza in Sicilia nell’estate del 1865 compì una vasta operazione per combattere la renitenza alla leva e la diserzione. Partecipò poi alla terza guerra d’indipendenza e al comando delle sue truppe giunse fino alle porte di Trento, meritando la medaglia d’oro al valor militare. Spostatosi su posizioni progressivamente più moderate, dal 1868 al 1873 fu prefetto di Palermo e comandante militare di tutta l’isola. Deputato dal 1860 al 1865 e dal 1867 al 1870, venne nominato senatore in quell’anno.