• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

Puccini, Giacomo

di Luisa Curinga - Enciclopedia dei ragazzi (2006)
  • Condividi

Puccini, Giacomo

Luisa Curinga

Commuovere con la musica

Operista italiano vissuto tra la seconda metà dell’Ottocento e il primo Novecento, Puccini raggiunse già in vita fama e successo, e fu considerato l’erede di Verdi. Le sue opere, tra le più significative nella storia del melodramma, proseguono con intensità e raffinatezza la tradizione musicale ottocentesca, pur cogliendo con sensibilità le novità e le aperture del Novecento musicale europeo

Gli studi e i primi successi

Giacomo Puccini nacque a Lucca nel 1858, in una famiglia di antica tradizione musicale. Spinto dalla madre a seguire le orme dei familiari, Puccini, che era rimasto orfano di padre a sei anni, grazie all’aiuto di uno zio poté frequentare il ginnasio e l’istituto musicale di Lucca. Allievo di scarso entusiasmo, dimostrò ben presto la sua inclinazione per la musica teatrale (opera), inclinazione che si rafforzò dopo l’ascolto dell’Aida di Giuseppe Verdi a Pisa, dove Puccini si era recato a piedi pur di assistere alla rappresentazione.

Dopo il diploma in composizione (1880) si trasferì a Milano, diventando assiduo frequentatore dei teatri ed entrando in contatto con i più significativi esponenti della vita culturale cittadina. Fu proprio a Milano che Puccini si fece conoscere grazie all’esecuzione del Capriccio sinfonico (1883) e delle sue prime due opere: Le villi (1884), avvio di un duraturo legame con l’editore Ricordi, ed Edgar (1889).

La consacrazione come grande operista

Fu a Torino, però, che il musicista venne consacrato come l’erede di Giuseppe Verdi, in seguito alla rappresentazione di Manon Lescaut (nel 1893, volutamente organizzata da Ricordi solo otto giorni prima del Falstaff di Verdi). Il libretto di Manon era stato realizzato con varie collaborazioni, tra cui Ruggero Leoncavallo, Luigi Illica e Giuseppe Giacosa.

Illica e Giacosa, con la consulenza di Giulio Ricordi, e in stretto contatto con Puccini, scrissero anche i libretti delle successive tre fortunate opere: La Bohème (1896), Tosca (1900) e Madama Butterfly (1904). Come Manon, queste opere tratteggiano con intensità e profondità d’introspezione psicologica i sentimenti di eroine sfortunate, che soffrono e muoiono per amore.

In Bohème, ambientata a Parigi tra un gruppo di amici spensierati e squattrinati, l’amore tormentato tra Rodolfo e Mimì termina tragicamente con la morte della ragazza tra le braccia dell’innamorato.

Personaggio affascinante e volitivo è Tosca, che per salvare dalla fucilazione l’amato pittore Cavaradossi non esita a uccidere il perfido barone Scarpia, capo della polizia papalina, ma accortasi di non essere riuscita a salvare l’amante, si getta dagli spalti di Castel S. Angelo, a Roma.

Di ambientazione esotica è invece Madama Butterfly, storia della giovane geisha Cio-Cio-San (detta Madama Butterfly), sposata in Giappone dall’ufficiale americano Pinkerton, che l’abbandona subito dopo. Rendendosi conto che la speranza di ricongiungersi con l’amato è vana, si suicida con un pugnale.

Un periodo tormentato

Dal 1903 al 1909 una serie di disgrazie personali e familiari, oltre alla morte di Giacosa, furono all’origine di un periodo di inattività. Nonostante il successo ottenuto con l’opera seguente, La fanciulla del West, rappresentata nel 1910 al teatro Metropolitan di New York, la crisi creativa continuò; alla morte di Giulio Ricordi (1912) infatti Puccini ebbe sempre maggiori difficoltà nel trovare soggetti soddisfacenti. Tra i progetti nati in questo periodo si concretizzò la composizione di La rondine (1917), opera leggera e ironica data all’Opéra di Monte-Carlo.

Durante la Prima guerra mondiale Puccini compose il cosiddetto Trittico, formato da tre opere in un atto, Il tabarro, Suor Angelica e Gianni Schicchi, anch’esso andato in scena al Metropolitan (1918).

L’ultima opera di Puccini, Turandot, ebbe una genesi travagliata, anche per la diffidenza con cui la giovane avanguardia musicale italiana guardava ormai il compositore toscano.

Allo spartito dell’opera mancava il finale dell’ultimo atto quando Puccini morì a Bruxelles, nel 1924, in seguito a un intervento chirurgico per un tumore alla gola. La parte mancante fu orchestrata da Franco Alfano, sulla base degli appunti lasciati da Puccini. Quando nel 1926 Arturo Toscanini diresse al Teatro alla Scala di Milano la prima dell’opera, sospese la rappresentazione proprio nel punto in cui Puccini aveva interrotto la composizione. Una nuova riscrittura del finale è stata proposta dal compositore Luciano Berio (2001).

Vedi anche
Ruggero Leoncavallo Musicista italiano (Napoli 1857 - Montecatini 1919). Compose musica teatrale, di solito su libretti proprî. Si rivelò con l'opera I pagliacci (Milano, 1892), il cui clamoroso successo gli permise di presentare anche due opere concepite prima: I Medici (Milano, 1893) e Chatterton (Roma, 1896). Seguirono ... Teatro alla Scala Teatro lirico milanese. Costruito per volere di Maria Teresa d’Austria dopo l’incendio che nel 1776 aveva distrutto il Teatro regio ducale, sorse su progetto dell’architetto di corte G. Piermarini nell’area della chiesa di S. Maria alla Scala. Inaugurato nel 1778 con l’esecuzione dell’Europa riconosciuta ... Arturo Toscanini Direttore d'orchestra (Parma 1867 - New York 1957). Iniziò la sua carriera come violoncellista, ma si affermò presto come direttore sino a raggiungere un'enorme celebrità. L'interpretazione direttoriale di Toscanini, Arturo, sia in campo teatrale sia in campo concertistico, era caratterizzata da una ... opera musica Spettacolo, detto anche melodramma, in cui l’azione teatrale si sviluppa attraverso la musica e il canto. Pur assumendo denominazioni diverse a seconda di argomento (opera buffa, opera seria), epoca e paese (opéra-ballet, opéra-comique, tragédie-lyrique, grand-opéra, Singspiel ecc.), questo ...
Categorie
  • BIOGRAFIE in Musica
Tag
  • PRIMA GUERRA MONDIALE
  • RUGGERO LEONCAVALLO
  • TEATRO METROPOLITAN
  • TEATRO ALLA SCALA
  • GIUSEPPE GIACOSA
Altri risultati per Puccini, Giacomo
  • PUCCINI, Giacomo
    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 85 (2016)
    Dieter Schickling PUCCINI, Giacomo. – Nacque a Lucca il 22 dicembre 1858, sesto di nove figli (e primo maschio) del compositore Michele Puccini e di Albina Magi. Fu battezzato con i nomi degli antenati, dal trisnonno in giù, Giacomo Antonio Domenico Michele Secondo Maria: da lui ci si aspettava che ...
  • Puccini, Giacomo
    Enciclopedia on line
    Musicista (Lucca 1858 - Bruxelles 1924), discendente da un'antica famiglia di musicisti (v. voce prec.). Studiò con C. Angeloni all'istituto lucchese G. Pacini, poi al conservatorio di Milano con A. Bazzini e A. Ponchielli. Ebbe il primo successo teatrale con Le Villi (libr. di F. Fontana), opera-ballo ...
  • PUCCINI, Giacomo
    Enciclopedia Italiana (1935)
    Alfredo Bonaccorsi Compositore, discendente da una famiglia di musicisti che rimonta al 1700; nacque in Lucca il 22 dicembre 1858 e morì a Bruxelles il 29 novembre 1924. Ebbe difficili e incerte l'infanzia e l'adolescenza. Studiò nella sua città sotto la guida di C. Angeloni e all'Istituto musicale ...
Vocabolario
pucciniano
pucciniano agg. – Del musicista Giacomo Puccini (1858-1924): la musica p., i melodrammi p.; manoscritti, cimelî p.; o che concerne Puccini e la sua opera: la critica p. dell’ultimo decennio; con riferimento ai caratteri specifici della...
giàcomo
giacomo giàcomo s. m. [voce fonosimbolica, raccostata al nome pr. Giacomo]. – Nella locuz. pop. fare giacomo giacomo, detto delle gambe che tremano, si piegano per paura, per debolezza, ecc.: ho le gambe che mi fanno giacomo giacomo.
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali