GIACOVA (o Giacovo, forme italianizzate dei nomi coi quali s'indicano e spesso si confondono tre località del territorio iugoslavo; A. T., 77-78)
1. Giacova (nome ufficiale Djakovica) è una città della Metohija, capoluogo di circondario nel banato del Vardar, ispettorato di Prizren, a 32 km. a NO. di questa, sull'Erenik, tributario della Krenà, allluente di destra del Drin Bianco. Gli abitanti, valutati da 12.000 a 20.000 circa il 1906, erano al primo censimento iugoslavo (1921) 12.724, aggruppati in 2570 famiglie, la più parte assai numerose. Nel circondario, che si stendeva nel 1921 per 708 kmq., su 31.382 ab. 30.107 erano Albanesi e 1017 Serbi e, in quanto alla religione, 25.604 musulmani, 988 ortodossi e 478 cattolici. Tali proporzioni, poco mutate, possono assumersi anche per la popolazione del centro. Le tribù della zona sono state tra le più fieramente irriducibili per il dominio ottomano. La regione storica che prende nome da questa città, si stende anche oltre il confine albanese, sino al Drin (Gjakowes).
2. Omonima città (Djakovo, magiaro Diakovár) nel Banato della Sava, capoluogo di circondario nell'ispettorato di Osijek, a 37 km. da questa sulla linea per Vrpolje. Sede dal 1781 di un vescovo cattolico, fu centro d'intensa vita religiosa e politica croata quando la cattedra fu tenuta dal famoso mons. Strossmayer (1815-1905). Commercio e agricoltura (vino) dànno importanza economica al centro, il quale contava 6824 ab. nel 1900 e 7987 nel 1921, Croati e Tedeschi. Sono nei dintorni avanzi romani; ma non si hanno accenni alla località prima dell'editto di Bela IV nel 1244.
3. Omonimo villaggio sulla Studenica, banato della Zeta (1378 abitanti nel 1921).