PINTOR, Giaime
Patriota e scrittore, nato a Roma, il 30 ottobre 1919. Si laureò in quella università in giurisprudenza, ma coltivò soprattutto gli studî letterarî. Sottotenente di fanteria, per la sua perizia nelle lingue moderne, fu assegnato alla Commissione d'armistizio con la Francia e poi alla Missione militare italiana presso il governo di Vichy. Ma, insofferente della vita d'ufficio, ottenne di esserne esonerato, e nel luglio 1943 venne a Roma. Qui partecipò al movimento antifascista e antitedesco nell'agosto 1943; e il 10 settembre, alla testa di un gruppo di operai e di studenti, fu alla difesa della città a Porta S. Paolo. Dopo la capitolazione, varcando le linee tedesche, raggiunse il Mezzogiorno. A Napoli lavorò con altri giovani alla formazione di un corpo di "Volontari della libertà", proposto alle autorità americane da B. Croce che ne scrisse il manifesto. Fallita questa intrapresa, il P. si fece aggregare all'esercito inglese; frequentò un corso per guerra di bande; e allorché fu deciso che alcuni giovani animosi, oltrepassando il fronte, raggiungessero gruppi di partigiani operanti nel Lazio e ne aiutassero e dirigessero la resistenza, partì a capo della piccola pattuglia. All'alba del 1° dicembre 1943, presso Castelnuovo al Volturno, durante un combattimento tra Americani e Tedeschi, cadde ucciso da una mina nemica. Lasciò una lettera al fratello che è stata giudicata da Ferruccio Parri "il documento forse più bello e più alto di questa guerra".
Collaborò a molte riviste con scritti di critica letteraria italiana e tedesca, su questioni politiche e culturali, sugli aspetti e riflessi della guerra. Le sue versioni da R. M. Rilke, pubblicate prima sparsamente, e raccolte poi in volume (Poesie, Torino 1942; 4a ed. accr., ivi 1948), oltre che offrire un raro esempio di aderenza allo spirito dell'originale, hanno, spesso, anche autonomo valore d'arte. Tradusse inoltre da H. v. Kleist, H. v. Hofmannsthal, E. Jünger, e da altri poeti tedeschi.
È stato pubblicato postumo, a cura di L. Vincenti (Milano 1946), il volume sul Teatro tedesco, dove la scelta di drammi e commedie tradotti da varî studiosi è preceduta da saggi crìtici del P. Pubblicò con un'introduzione il Saggio sulla rivoluzione di C. Pisacane, Torino 1942; sua è anche la prefazione alle Considerazioni sulla storia di F. Nietzsche, Torino 1943.
Bibl.: In memoria di G. P., Torino 1946 (con elenco dei suoi scritti).