GIAMAICA.
– Demografia e geografia economica. Storia
Demografia e geografia economica di Anna Bordoni. – Stato insulare dell’America Centrale. Al censimento del 2011 la popolazione era di 2.697.983 ab., saliti a 2.798.837 nel 2014, secondo una stima UNDESA (United Nations Departmentof Economic and Social Affairs). Nonostante un incremento naturale elevato (8,2‰ nel 2013), la crescita demografica rimane bassa a causa della consistente emigrazione (6‰), diretta soprattutto verso Regno Unito, Stati Uniti e Canada. La G. soffre di gravi problemi di carattere socioeconomico: corruzione, debole struttura amministrativa e giudiziaria, alto tasso di disoccupazione (15,3% nel 2014) che alimenta la diffusa criminalità legata al narcotraffico, inflazione, nonché crescita economica debole (meno dell’1% annuo). Le principali fonti di reddito sono il turismo e le rimesse degli emigrati (30% del PIL ciascuno) e le sia pur scarse risorse minerarie (esportazione di allumina/bauxite, circa 5% del PIL). Nel 2013 il FMI (Fondo Monetario Internazionale) ha concesso al Paese un prestito di circa 900 milioni di dollari, legandolo all’avvio di riforme e alla ristrutturazione dell’elevato debito dello Stato.
Storia di Ilenia Rossini. – Nel primo decennio del 21° sec., tra i maggiori problemi della G. continuarono ad annoverarsi quelli della criminalità e del traffico di droga, che facevano del Paese uno dei più violenti del mondo. Alle elezioni del 2007, il People’s national party (PNP) – il partito progressista che esprimeva da oltre un quindicennio il primo ministro – fu battuto dal partito conservatore Jamaica labour party (JLP): Bruce Golding, sostenuto anche dai capi di alcune organizzazioni criminali e di narcotrafficanti, come Christopher «Dudus» Coke, sostituì come primo ministro Portia Simpson-Miller, presidentessa del PNP in carica dal 2006. Nell’agosto 2009 gli Stati Uniti chiesero l’estradizione di Dudus per processarlo, ma Golding rifiutò di concederla. Dopo una fase di gelo tra i due Paesi, che dilazionò i tempi per la concessione di alcuni fondamentali aiuti del FMI, nel maggio 2010 fu spiccato un mandato di arresto contro Dudus, ma gli abitanti dei quartieri periferici di Kingston, che lo consideravano un benefattore, si opposero. Negli scontri che seguirono, morirono oltre 70 civili; Dudus fu arrestato nel mese di giugno e immediatamente estradato negli Stati Uniti.
Nel 2011, il governo approvò una nuova Carta dei diritti e delle libertà fondamentali, che tuttavia fu criticata dalle organizzazioni a tutela dei diritti umani per la sua portata troppo limitata. Alle nuove elezioni generali (dic. 2011), si riaffermò il PNP e Simpson-Miller tornò a essere premier. L’enorme debito pubblico costrinse il suo governo a varare politiche di austerità e a chiedere nuovamente l’intervento del FMI, della Banca mondiale e della Banca interamericana di sviluppo. Negli anni successivi, la G. continuò a presentare importanti problemi di carattere socioeconomico, come la forte disoccupazione, la corruzione, la debole struttura amministrativa e giudiziaria, l’inflazione.
Sul piano dei rapporti internazionali la G., per tradizione ‘isolazionista’, continuò a essere strettamente dipendente dagli USA, cui era legata da relazioni commerciali, turistiche e migratorie.