Giamaica
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Geografia umana ed economica
di Anna Bordoni
Stato insulare dell'America Centrale. La sua popolazione, al censimento del 2001, era di 2.607.632 ab., saliti a 2.732.000 a una stima del 2005. Malgrado un incremento naturale elevato (9,2‰ nel 2005), a causa della forte emigrazione la crescita demografica è stata contenuta, ma comunque superiore all'aumento del PIL: ciò ha determinato un peggioramento delle condizioni di vita della popolazione e un clima di violenza e di insicurezza.
Nei primi anni del 21° sec. la G. ha sofferto di una debole crescita economica, in parte legata al rallentamento economico mondiale. Il settore agricolo, soggetto alle incertezze climatiche (gravi le conseguenze dell'uragano Ivan, abbattutosi sul Paese nel settembre 2004), risente dell'eccessivo sfruttamento dei terreni ed è ben lontano dal soddisfare i bisogni alimentari della popolazione. La presenza nel sottosuolo di bauxite ha permesso lo sviluppo di impianti per la produzione di allumina. La principale fonte di entrate è il turismo, che può contare su infrastrutture efficienti.
Storia
di Paola Salvatori
Agli inizi del Duemila la G., ancora contrassegnata da profonde difficoltà economiche e da forti tensioni sociali, dovette fronteggiare una recrudescenza della criminalità legata al traffico di droga, di fronte alla quale si dimostrarono inadeguate le misure repressive adottate dal governo. Il crescente e indiscriminato uso della violenza da parte delle forze dell'ordine contribuì anzi ad acuire il generale stato di incertezza, provocando un complessivo peggioramento delle condizioni di vita della popolazione. Nonostante il diffuso malcontento, il nazionalista e progressista People's National Party (PNP) riuscì, nel settembre 2002, a vincere per la quarta volta consecutiva le elezioni, conseguendo il 52,2% dei consensi, contro il 47,2% del Jamaica Labour Party, di origine populista, ma in seguito trasformatosi in partito conservatore. Il nuovo governo, sempre guidato dal leader del PNP, P.J. Patterson, mantenne la politica economica restrittiva già adottata nelle legislature precedenti, volta a ridurre il debito pubblico, e cercò di rilanciare l'immagine del Paese per incentivare il settore turistico, gravemente penalizzato dalla crescita della violenza interna. Negli anni successivi, tuttavia, la situazione rimase critica. Nel marzo 2006, Patterson si dimise e la guida del Governo venne assunta da P. Simpson Miller, da febbr. nuovo leader del PNP. In politica estera la G. promosse una graduale autonomia nei confronti della Gran Bretagna, e nel febbraio 2001 strinse un accordo con altri Paesi della regione per la costituzione di una Corte di giustizia caraibica che sostituisse quella comune a tutti gli Stati aderenti al Commonwealth e facente capo a Londra. Il senato ratificò l'accordo nell'aprile 2005. Nel corso del 2004 peggiorarono i rapporti con Haiti, in seguito alla decisione del governo giamaicano di non riconoscere l'autorità della nuova amministrazione haitiana insediatasi nel marzo 2004 dopo il discusso allontanamento del presidente J.B. Aristide (v. haiti).