MARTELLI, Giambattista
Scrittore, nato il 12 settembre 1780, a Milano, dove per qualche tempo esercitò l'avvocatura, morì a Borgo Ticino (Novara) il 29 novembre 1850. Fu amico di Vincenzo Monti, e, come tale, allorché scoppiò la polemica tra classici e romantici, si accostò ai primi e, fingendo di tradurre un originale inglese, pubblicò (Milano 1818) Alminda e Sniveno, novella romantica in terzine, rifacimento della favola ovidiana di Ceice e Alcione, col quale volle dimostrare che classicismo e romanticismo non sono, in sostanza, lontani uno dall'altro.
Compose liriche di scarso pregio e tradusse dall'inglese le Odi descrittive ed allegoriche di Guglielmo Collins (Piacenza 1814), la Vergine una, tratta dal poema La Regina delle fate di E. Spenser (Milano 1831), e il poema Roderigo o l'ultimo dei Goti di R. Southey (Milano 1840).
Bibl.: F. Calvi, Il poeta G. B. M. e la battaglia fra classici e romantici, in Archivio storico lombardo, XV (1888), p. 68 segg.