ORTES, Giammaria
Economista veneziano, nato nel marzo 1713, morto nel 1790. Monaco camaldolese, lasciò il chiostro dopo la morte del padre, ma conservò gli ordini sacri. Ingegno originale, e a volte anche paradossale, ammiratore sotto alcuni aspetti del passato medievale e precursore di teorie moderne, è il più illustre economista veneziano del sec. XVIII, benché errori di metodo abbiano in parte diminuito il valore delle sue ricerche.
Ritenendo la ricchezza delle nazioni una quantità fissa, rigorosamente proporzionata al numero degli abitanti, fu conseguentemente indotto a considerare la moneta come simbolo di ricchezza e a condannare le teorie mercantiliste che tale simbolo confondevano con la ricchezza stessa. Non aderì tuttavia alle dottrine fisiocratiche. Riconobbe l'importanza della divisione del lavoro e della produzione; sostenne, in opposizione al pensiero economico dominante, il libero scambio universale; ma si dichiarò nello stesso tempo partigiano delle manomorte, dei fedecommessi e di altri vincoli feudali alla proprietà; considerò le leggi economiche immutabili come leggi di natura e forse da ciò fu spinto a ritenere l'azione dello stato inadatta a promuovere la ricchezza delle nazioni. Precursore di Malthus, sostenne, in contrasto con le opinioni prevalenti, che la ragione umana dovesse con freni preventivi limitare l'accrescimento della popolazione (la quale, lasciato libero giuoco agl'istinti naturali, si raddoppierebbe, secondo una progressione geometrica, in 30 anni) per evitare un pericoloso eccesso sulle sussistenze. Fervente studioso di matematica, applicò i metodi di questa scienza all'economia, ma basò le sue argomentazioni su fatti particolari e su ipotesi arbitrarie.
Le sue opere principali sono: Dell'economia nazionale (Venezia 1774), seguita dalle Lettere in proposito del libro dell'Econ. naz. e ristampata insieme con le lettere stesse da E. Custodi, in Scritt. class. it. di econ. polit., parte moderna, XXI, XXII, XXIII (Milano 1804) e da F. Ferrara in Bibl. dell'Economista, serie 1ª, III (Torino 1852) e Riflessioni sulla popolazione delle nazioni per rapporto all'economia nazionale (Venezia 1790, e in Custodi, parte moderna, XXIV e supplemento, Milano 1804 e 1816).
Tra le altre, pubblicate in parte anonime e in parte postume, ricordiamo: Calcolo sopra il valore delle opinioni e sopra i piaceri e i dolori della vita umana (Venezia 1757); Errori dei popoli intorno all'econ. naz. (Venezia 1771); Sulla religione e sul governo dei popoli (Venezia 1780); e Lettere sullo stesso argomento; Dei fidecommessi a famigiie e chiese (Venezia 1784), raccolte tutte dal Custodi, parte moderna, XXV, XXVI e XXVII.
Bibl.: F. Lampertico, G. O. e la scienza economica del suo tempo, Venezia 1865; A. Loria, Della modernità di G. O., in Atti del R. Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, LX (1900-01), ii, pp. 961-76; R. Gonnard, Un précurseur de Malthus G. O., in Revue d'économie politique, 1904, pp. 638-66; A. Faure, G. O., Bordeaux 1916; A. Uggè, Le teorie della popolazione di G. O., in Giornale degli economisti, 1928, pp. 35-74; C. de Franchis, G. O. Un sistema d'economia matematica nel 700, Napoli 1930.