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BARTOLOMMEI, Giampaolo

di Sergio Camerani - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 6 (1964)
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BARTOLOMMEI, Giampaolo

Sergio Camerani

Nato a Centuri, in Corsica, il i o maggio 1812, da Angelo e da Angela Durand, si trasferì presto con la famiglia, che si era notevolmente arricchita col commercio dei coloniali, a Livomo, dove conobbe e si innamorò della poetessa Angelica Palli, molto più anziana di lui. Contro la volontà delle famiglie i due si sposarono e fuggirono a Corfù, donde rientrarono a Livomo solo dopo un certo periodo. Imbevuto delle nuove idee liberali, il B. cominciò a frequentare elementi sospetti alla polizia toscana e divenne perciò presto anche lui un vigilato. Amico del Guerrazzi, partecipò nel 1831 a varie riunioni politiche e favorì la fuga dei fuorusciti che transitavano per la Toscana. Diede larghi aiuti alle scuole di mutuo insegnamento, promosse a Livomo la fondazione della Cassa di Risparmio, ma rapidamente si distaccò dalla parte democratica, che in un primo tempo aveva maggiormente avvicinato, e si uni al gruppo dei moderati di cui divenne il capo livornese. Entusiasta fautore delle riforme, nel 1847 fece parte della deputazione cittadina che si recò a chiedere al granduca l'istituzione della Guardia civica. Scoppiata la guerra nel 1848, armò a sue spese e guidò un battaglione di volontari livomesi, ma non riuscì a mantenere la disciplina e presto i più si dispersero. Combatté con valore il 29 maggio a Curtatone e Montanara, poi passò al seguito dell'esercito piemontese e rimase agli ordini del gen. Bava. Partecipò ai combattimenti di Goito e di Govemolo, dove si distinse tanto da ottenere dal re Carlo Alberto la croce dei S S. Maurizio e Lazzaro. Seguì il re anche nelle successive tristi vicende, e fú accanto a lui nella famosa giornata di Milano dell'agosto 1848. Congedato, rientrò in Toscana e fu chiamato a far parte di una commissione che doveva affiancare il governatore per mantenere l'ordine a Livorno. Convinto che la sua opera sarebbe riuscita vana, rifiutò e si ritirò a vita privata. Errate speculazioni finanziarie portarono alla completa rovina il suo cospicuo patrimonio. Fu costretto a porre all'asta i propri beni e morì povero a Livomo il 7 maggio 1853.

Fonti e Bibl.: Lettere e carte dei B. si conservano nella Biblioteca Labronica di Livorno. Si vedano anche i documenti della polizia toscana in Arch. di Stato di Firenze, Buon Governo Segreto,1836, aff. 253 e 1841, aff. 82. Si vedano anche: F. [G. Fabrizil, Necrologia di G. P. B.,Torino 1863; A. Linaker, La vita e i tempi di E. Mayer,Firenze 1898, 11, passim; G. M. Oxilia, La campagna toscana del 1848, Firenze 1903, passim; E.Michel, F. D. Guerrazzi e le cospirazioni politiche in Toscana,Roma 1904, passim;Id., Il gen. Eusebio Bava ministro della guerra,in Il Risorgimento ital., 1 (1908), pp. 881-888 (lettere al B.); F. D. Falcucci, Ricordo di G. P. B.,Milano 1913; G. Maioli, La guerra piemontese austriaca del 1848 in una lettera di G. P. B.,in Bollettino storico livornese, V (1941), pp. 64-66.

Vedi anche
Carlo Albèrto re di Sardegna Carlo Albèrto re di Sardegna. - Figlio (Torino 1798 - Oporto 1849) di Carlo Emanuele principe di Carignano e di Maria Cristina di Sassonia-Curlandia, ebbe genitori di tendenze apertamente liberali e, educato a Parigi e a Ginevra, fu sottotenente dei dragoni nell'esercito napoleonico. Tornò nel Piemonte ... Granducato di Toscana Stato preunitario eretto (1569) dalla dinastia dei Medici e comprendente quasi tutta la regione. Avvicinatosi alla Francia alla fine del 16° sec. e inseritosi nella più vasta politica europea, conobbe successivamente un lento declino che coincise con l'estinzione della dinastia medicea (1737). Assegnato ... governatore Alto funzionario che governa un territorio in nome dell’autorità politica che lo ha nominato. Storicamente è designazione di un ufficio ben determinato, con mansioni varie secondo i tempi e i luoghi, cui sono attribuiti spesso, oltre ai poteri politici e amministrativi, anche quelli militari. ● In particolare ... battaglione Unità tattica fondamentale della fanteria. Nell’organico militare italiano comprende circa 900 uomini, suddivisi in più compagnie. Generalmente è inquadrato nel reggimento, ma talvolta forma parte organica a sé (come avviene in genere per i battaglione alpini) per condurre un’azione di guerra altamente ...
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