BONIPERTI, Giampiero
Italia. Barengo (Novara), 4 luglio 1928 • Ruolo: centravanti, interno • Esordio in serie A: 2 marzo 1947 (Juventus-Milan, 1-2) • Squadre di appartenenza: 1946-61: Juventus • In nazionale: 38 presenze e 8 reti (esordio: 9 novembre 1947, Austria-Italia, 5-1) • Vittorie: 5 Campionati italiani (1949-50, 1951-52, 1957-58, 1959-60, 1960-61), 2 Coppe Italia (1958-59, 1959-60)
Appartenente a una benestante famiglia della campagna novarese, Boniperti ha cominciato a ottenere successi nel 1950 da giocatore e ha finito quarant'anni più tardi da presidente. Formatosi nel Barengo e nel Momo e passato alla Juventus nel 1946, ha esordito come centravanti arretrando poi a mezzala secondo una parabola comune ad altri fuoriclasse. Ha giocato due Campionati Mondiali (1950 e 1954). A mandarlo in porta, nei primi anni di carriera, c'erano gli scandinavi John e Karl Hansen e Praest, poi fu lui a fornire l'assist a una delle coppie bianconere più amate di tutti i tempi: John Charles e Omar Sivori. Lasciò il calcio giocato, all'improvviso e per motivi mai chiariti, il 10 giugno 1961, dopo la conquista dell'ultimo scudetto. Nella Juventus aveva giocato 444 partite e segnato 177 gol. Subito dopo cominciò a occuparsi di amministrazione di beni della famiglia Agnelli. Nel 1969 fu nominato amministratore delegato della Juventus, affiancato da un esperto manager quale Italo Allodi, e il 13 luglio 1971 divenne presidente della squadra. La Juventus degli anni della presidenza Boniperti si assicurò un numero di record senza riscontri nel calcio italiano: nove Campionati italiani (1971-72, 1972-73, 1974-75, 1976-77, 1977-78, 1980-81, 1981-82, 1983-84, 1985-86), due Coppe Italia (1978-79, 1982-83), una Coppa dei Campioni (1984-85), una Coppa Intercontinentale (1985), una Coppa delle Coppe (1983-84), una Coppa UEFA (1976-77), una Supercoppa Europea (1984), un Mundialito Clubs (1983). Il declino arrivò con il cambio delle regole: abituato a rinnovare i contratti dell'intera rosa nel giro di poche ore, Boniperti non riusciva ad abituarsi alla processione dei procuratori e alla conflittualità permanente. Il 5 febbraio 1990 lasciò la presidenza effettiva della Juventus, pur conservando la carica di presidente onorario. Nel 1999 è stato eletto parlamentare europeo a Strasburgo.