PERI, Gian Domenico
Poeta, nato in Arcidosso nel 1564 da poveri contadini. Trovò modo, pur lavorando la terra, di seguire la naturale inclinazione alla poesia elevandosi con mirabile sforzo di autodidatta sino a ideare e comporre un poema sull'origine del mondo. Salito poi in fama, ebbe una pensione dai Medici e fu protetto anche da G. Ciampoli, che lo volle a Roma; ma, raro esempio di fedeltà alla terra, preferì tornarsene al paese nativo, dove si spense il 2 aprile 1639.
Dotato di vena anche troppo facile e abbondante, compose due poemi epici ormeggiando il Tasso e l'Ariosto (La Fiesole distrutta e La rotta navale), parecchi poemi sacri, tragicommedie spirituali sull'esempio di G. B. Andreini, drammi pastorali, una tragedia, liriche, satire, ecc. Produzione vasta, in parte ancora inedita, ma tutta priva di vero valore artistico perché le qualità native di poeta popolare, che non gli facevano difetto, e che avrebbero potuto dargli una voce ben sua, furono presto in lui soffocate dal proposito costante di fare letteratura aulica, in gara con ingegni troppo più alti di lui.
Bibl.: G. V. Rossi, Pinacotheca, Colonia 1645, p. 88; G. Contri, Biografia di G. D. P., Grosseto 1886; A. Belloni, Gli epigoni della Gerusalemme Liberata, Padova 1893, pp. 175 e 502-503; U. Marchesini, Il poeta contadino d'Arcidosso a Firenze, in Archivio stor. ital., 1907; E. Lazzareschi, G. D. P., Roma 1909; id., Le opere di G. D. P., Lucca 1911.