FORTUNATI, Gian Francesco
Nacque a Parma il 27 febbr. 1746. Cominciò gli studi musicali a Piacenza, città dove il padre si era trasferito per motivi di lavoro, sotto la guida di O. Nicolini, organista a S. Paolo. Aveva studiato anche lettere presso i gesuiti e filosofia presso i benedettini. Il F. si dedicò esclusivamente alla musica, grazie anche all'assistenza finanziaria della corte ducale, che lo inviò nel 1767 a Bologna per studiare contrappunto con il padre G.B. Martini; terminò gli studi nel 1769, e nello stesso anno fu aggregato all'Accademia dei filarmonici della stessa città. Sempre nel 1769 tornò a Parma, dove fece rappresentare con successo la sua prima opera, I cacciatori e la vendilatte (teatro Ducale, 1769), e successe a T. Traetta come maestro di cappella a corte. Negli anni seguenti altre sue opere furono rappresentate a Parma e negli altri centri del Ducato, tra cui La notte critica (libr. L. Salvoni, Parma, teatro Ducale, 1771) e il melodramma giocoso Le gare degli amanti (L. Salvoni, Colorno, teatro Reale, 1772), che fu replicato l'anno successivo. Si recò anche in Germania, grazie alla raccomandazione della duchessa Maria Amalia d'Austria. Fu, probabilmente, tre volte a Dresda, dove compose e fece rappresentare alcune sue opere, e a Berlino, dove nel 1772 rappresentò l'opera comica in tre atti Le négociant (la partitura manoscritta è tutt'ora conservata presso la Staatsbibliothek di quella città). In seguito scrisse varie composizioni vocali per Federico Gugliemo II di Prussia.
Mentre le sue opere continuavano a essere rappresentate in diversi teatri italiani egli divenne direttore della scuola di canto di Parma, succedendo nel 1774 a F. Poncini e mantenne l'incarico sino al 1802. Nell'autunno del 1778 al teatro di Colorno fu dato il dramma giocoso L'ospite incomodo e due anni dopo egli fu incaricato della direzione dell'orchestra del teatro Ducale, impiego che tenne fino al 1796.
Membro dell'Accademia filarmonica parmense, per la quale scrisse nel 1783 sei sinfonie, il 1° maggio dello stesso anno, in occasione della nascita di Filippo di Borbone, secondogenito dei duchi Ferdinando e Maria Amalia, compose la prima parte della cantata a voce sola (su libretto di L. Salvoni) con cui l'Accademia filarmonica si presentò ufficialmente al sovrano (la musica della licenza era stata affidata al reggiano F. Sirotti). Nel 1788 scrisse, per il compleanno del duca Ferdinando, la cantata La contesa delle muse a 4 voci (oggi conservata a Dresda, Sächsische Landesbibliothek, segn. Mus. 3523. L. 2), che pare fosse stata eseguita dai figli del re. Nel 1800, sempre a Parma, fu data l'opera L'incontro inaspettato o fortunato. Otto anni dopo il F. fu aggregato all'Istituto di scienze e lettere come uno degli otto membri della sezione musicale.
Morì a Parma il 20 dic. 1821.
Le composizioni del F. sono tutte manoscritte, tranne la Sinfonia op. 1 n. 3 (edita a Vienna nel 1983), e sono conservate in diversi fondi, per la maggior parte in Italia e in Germania. Oltre alle opere teatrali citate, si ricordano arie, cavatine, recitativi per voci e orchestra tra cui: Dodici ariette sacre e sei profane a tre voci… a S. M. la Regina Maria Luisa Borbone infanta di Spagna…, tre voci e orchestra, anche ridotte per canto e pianoforte, 1817; Sei ariette… dedicate a S. M. Maria Luigia infanta di Spagna e Principessa di Lucca… per soprano e pianoforte, 1818; Sei duetti di camera… dedicati a S. M. la principessa imperiale Maria Luigia… a due soprani, due violini, viola e basso, 1818; (tutto conservato presso la Biblioteca del Conservatorio di Parma); cantate: sei cantate a una voce sola e orchestra: Dallo sposo abbandonata dedicata alla principessa Teresa e Quei torbidi pensieri dedicata all'arciduchessa Maria Amalia (1782), Infelice ove son per soprano; Deh! Ti ferma almen cantata IV, dedicata a Maria Amalia infanta di Spagna; Fermatevi, crudeli cantata V dedicata alla principessa Teresa; Mortali, omai cessate per soprano, dedicata a Maria Carolina arciduchessa d'Austria (tutte conservate presso la Biblioteca del Conservatorio di Napoli); So che un sogno è la speranza cavatina per soprano, oboe obbligato e orchestra da Ruggiero (libr. di P. Metastasio, conservata ad Amburgo, Staats-und Universitätsbibliothek, segn. M A/864); aria da Artaserse (Parigi, Bibliothèque nationale); Canzonette campestri e altre canzonette, tutte a due soprani, basso e basso continuo, 1796 (Dresda, Sächsische Landesbibliothek, segn. Mus. 3523. L. 1); Dal furor dall'ira accesa, recitativo e aria con violoncello obbligato e orchestra; Ogni cor vacilla, recitativo e aria con fagotto obbligato e orchestra; riduzione per canto e pianoforte della musica del balletto da Tigrane di V. Righini (fondo già appartenuto alla Königliche Hausbibliothek di Berlino).
Composizioni sacre: Dixit Dominus a 4 voci composto per la prova d'esame all'Accademia dei filarmonici di Bologna (Bibl. del Civico Museo bibl. musicale di Bologna); Dixit Dominus in sol a 4 voci, 1769 (Bologna, Accademia filarmonica); e, tutte conservate alla Sächsische Landesbibliothek di Dresda: Messa (Kyrie-Gloria) in re min. (segn. Mus. 3523. D. 3) e Credo in re a 4 voci, coro e strumenti, dedicati all'elettore di Sassonia, 1799 (Mus. 3523. D. 3); 9 Lezioni della settimana santa a una voce e viole obbligate: 3 De lamentatione Jeremiae, rispettivamente: per soprano; in do, per alto; in fa, per tenore (Mus. 3523. D. 1, 2; Mus. 3523. D. 1, 3; Mus. 3523. D. 1, 1); Ego vir videns in mi bem. per alto (2 an Mus. 3523. D. 1, 2); Et egressus est in re per alto (2 an Mus. 2523. D. 1, 1); Manum suam misit hostis in mi bem. per soprano (2 an Mus. 3523. D. 1, 1); Matribus suis dixerunt in sol min. per tenore (1 an Mus. 3523. D. 1, 2); Quomodo obscuratum in si bem. per soprano (1 an Mus. 3523. D. 1, 3); Recordare Domine in mi bem. per tenore (2 an Mus. 3523. D. 1, 3). Gli vengono attribuiti inoltre un Credo in do a 3 voci e un Te Deum per la vittoria di Austerlitz a 4 voci e strumenti (1805).
Musica strumentale: 6 Sonate op. 13 e 12 sonate, per pianoforte (Parma, Biblioteca del Conservatorio); rondò in si bem. per organo (Lugo, Istituto musicale); concertone a 2 violini, violoncello, flauto, oboe, orchestra (Firenze, Biblioteca del Conservatorio); 12 canoni, 1785 (Bologna, Convento di San Francesco); 2 sinfonie concertanti (con violoncello e fagotto obbligati in do, e in re); 2 concertoni (rispettivamente: per viola, violoncello e fagotto in si bem.; per due violini, oboe, violoncello in mi bem.); 6 quartetti; 6 minuetti, 2 sonatine, 4 contraddanze per pianoforte, 1796; 6 variazioni per pianoforte (tutto già appartenuto al fondo della Königliche Hausbibliothek di Berlino); 6 Sinfonieop. 7 per clavicembalo; concerto in sol per clavicembalo obbligato, violoncello e orchestra, 1785 (o 1789) (Dresda, Sächsische Landesbibliothek, Mus. 3523. O. 1).
Il Fétis cita come opere più popolari del F. L'incontro inaspettato e La contessa per equivoco (della quale non si hanno altre notizie).
La musica del F. perse presto la sua popolarità e fu superata da altro repertorio operistico più alla moda, mentre la sua fama come maestro fu più duratura: fra i suoi allievi si ricordano F. Paër e suo figlio Ferdinando.
Ferdinando, figlio di Gian Francesco, nacque a Parma nel 1772; giovanissimo, intraprese lo studio dell'oboe e del corno inglese con G. Grossi, diventando presto eccellente strumentista. Dedicatosi anche agli studi filosofici, attese poi esclusivamente alla carriera musicale e, sin dal 1796, si recò in tournée con il padre presso le principali corti europee. Dal 1797 al 1801 fu primo oboista alla corte di Berlino; nel 1802 tornò a Parma, dove diventò maestro di musica della Brigata polacca, in seno alla quale pare avesse poi formato una banda di notevole qualità. Con questa arrivò a Genova alla fine dello stesso anno; da lì si imbarcò per l'isola di Santo Domingo. Qui dopo la sconfitta delle forze francesi Ferdinando, fatto prigioniero e apprezzato per le doti di oboista, fu adottato come figlio dall'imperatore di Haiti J.J. Dessalines, che gli conferì l'incarico di comandante generale per tutte le musiche militari. Pare si fosse anche avvalso della collaborazione di Ferdinando nei rapporti diplomatici, vista la padronanza di diverse lingue.
Non sono note le ulteriori vicende di Ferdinando a Haiti dopo la caduta e morte del Dessalines nel 1806. È probabile che abbia servito i successori dell'imperatore fino al 1812, quando ritroviamo Ferdinando a Londra, dove viveva in una florida situazione economica; da quel momento se ne perdono le tracce.
Fonti e Bibl.: Le notizie sulle opere conservate in vari fondi musicali sono state fornite da: Ufficio ricerche fondi musicali di Milano (URFM), Istituto di bibliografia musicale di Roma (IBIMUS), Redazione centrale del Répertoire international des sources musicales, Frankfurt a.M. (RISM). Vedansi inoltre: C. Gervasoni, Nuova teoria di musica, Parma 1812, p. 142 (per Ferdinando); P. Bettoli, I nostri fasti musicali, Parma 1875, p. 82; P.E. Ferrari, Spettacoli drammatico-musicali e coreografici in Parma dall'anno 1628 all'anno 1883, Parma 1884, pp. 36, 38, 325, 340 s.; N. Pelicelli, Musicisti in Parma nel sec. XVIII, in Note d'archivio, XI (1934), pp. 274 s.; XII (1935), pp. 29, 37, 89, 91 s., 214; pp. 80 s. (per Ferdinando); C. Gallico, Le capitali della musica. Parma, Cinisello Balsamo 1985, pp. 132 ss., 140; G.N. Vetro, L'Accad. filarmonica parmense (1783-1849), in Ottocento e oltre.Scritti in onore di R. Meloncelli, a cura di F. Izzo - J. Streicher, Roma 1993, pp. 39 s., 51; Catalogo della Biblioteca musicale G.B. Martini di Bologna, a cura di G. Gaspari, Bologna 1890, IV, p. 199; V, p. 183; Katalog der Musiksammlung auf der Königlichen Hausbibliothek im Schlosse zu Berlin, a cura di G. Thouret, Leipzig 1895, p. 63; Catalogo generale delle opere musicali… città di Parma, a cura di G. Gasperini, Parma 1910-1911, pp. 189, 250, 269; Catalogo delle opere musicali teoriche e pratiche… Napoli, a cura di G. Gasperini - F. Gallo, Parma 1934, p. 351; F. Stieger, Opern-Lexikon, II, Berlin 1978, p. 356; C. Sartori, Libretti ital. a stampa, Milano 1990, ad Indicem; F.J. Fétis, Biographie univ. des musiciens, III, pp. 299 ss. e Suppl., p. 345; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, Suppl., p. 317; R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker…, IV, pp. 37 s.; Die Musik in Geschichte und Gegenwart, XVI, coll. 338 s.; The New Grove Dict. of music and musicians, VI, p. 725; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, II, p. 807; The New Grove Dictionary of opera, II, p. 260.