GAMBARA, Gian Francesco
Cardinale, nato nel 1533 dai conti di Verola nel Bresciano, morto a Roma il 5 maggio 1587. Fu educato dallo zio, cardinale Uberto, e studiò legge a Parma e a Perugia. Fu per un anno alla corte di Carlo V; e a Roma fu tra i familiari di Giulio III, chierico e presidente della Camera apostolica. Da Pio IV fu creato cardinale il 26 febbraio 1561; fu amministratore apostolico di Viterbo (1566-1576), dove restaurò a proprie spese la cattedrale; vescovo di Albano (1580) e di Palestrina (1583). Uomo di religiosità profonda, di vita severa, di molta dottrina, fu carissimo a S. Carlo Borromeo e godette la fiducia di Pio V, il quale lo deputò alla trattazione degli affari di giustizia, lo comprese nella congregazione dell'Inquisizione riformata nel 1566 e se ne giovò per l'opera di riforma. Fu consigliere apprezzato di uomini insigni e preposto alle cure degli infermi in Roma. Lasciò una redazione degli Acta consistoralia, ricca di notizie sulla Curia.
Bibl.: Ciaconio-Oldoino, Vitae et res gestae Summorum Pontificum et S.R.E. Cardinalium, III, Roma 1677, col. 939; E. Alberi, Relaz. degli amb. veneti, Firenze 1857, X; L. Pastor, Storia dei papi, VII-IX, Roma 1924-29.