ANGIOJ, Gian Maria
Nacque a Bono (Sardegna), il 21 ottobre 1761, da Pier Francesco e da Margherita Arras. Laureatosi in giurisprudenza, si dedicò con molto successo alla professione legale e ottenne anche una cattedra di diritto nell'università di Cagliari; ma l'abbandonò poi per l'alta carica di giudice della Reale udienza, la quale gli procurò meritata riputazione.
In seguito ai moti contro gli eccessivi gravami feudali, cominciati nel 1783 in varî paesi del Capo di Sassari, estesisi dopo il 1793 alla parte meridionale dell'isola, e all'atteggiamento dei baroni (v. sardegna: Storia), l'A. fu inviato nel Capo di Sassari, come alternos viceregio con pieni poteri (febbraio 1796). Ma la sua opera di pacificazione fu osteggiata dai nobili sassaresi fuorusciti, che cercavano di sobillare il popolo e premevano sul viceré, descrivendo l'A. come un ambizioso; sì che il viceré, dopo aver invitato formalmente l'A. a sostenere i diritti fiscali dei feudatarî, lo consigliava a dimettersi dalla carica di alternos. A Cagliari, gli amici dell'A. vennero esiliati; e il viceré, l'8 giugno, dichiarava l'A., che aveva lasciato Sassari per visitare i feudi ed aveva preso d'assalto Macomer (6 giugno), decaduto dalla carica ed ordinava che non si prestasse obbedienza ai suoi ordini. Così l'A. veniva messo fuori legge, una taglia era posta su di lui, le truppe viceregali si preparavano ad assalirlo. L'A. recatosi ad Oristano, scrisse di là al viceré che, data la situazione politica internazionale, il Capo di Sassari chiedeva la mediazione della Francia, perché fossero esposte al sovrano le sue tristi condizioni. Intanto le sue schiere, prive di viveri, saccheggiavano la città, da cui però venivano cacciate. L'A., inseguito dalle truppe, cercò di sollevare i villaggi del Capo settentrionale a lui fedeli e ritornò a Sassari, accolto trionfalmente; ma la notte del 16 ne usciva di nascosto, imbarcandosi con pochi amici a Porto Torres su un veliero napoletano, per sbarcare ad Ajaccio. Di lì passò a Livorno ed a Torino (6 dicembre 1797), dove presentò al re un memoriale in sua difesa. Confinato a Casale, quando seppe di essere posto sotto processo, si ritirò a Genova e poi a Parigi, dove morì il 22 marzo 1808 presso la famiglia Dupont.
Bibl.: P. Tola, Dizionario bibl. degli uomini illustri della Sardegna, Torino 1837; A. Mossa, Centenario dell'entrata in Sassari di G. M. A., Sassari 1896; R. Garzia, Il canto di una rivoluzione (appunti di storia e di storia letteraria sarda), Cagliari 1899; G. Lumbroso, Gli ultimi Angioini in Gallura nel 1802, in Bullettino bibl. sardo, 1902; E. Costa, G. M. Angioj e l'assedio d'Alghero, in Arch. storico sardo, IV (1908); S. Pittalis, Un documento inedito su G. M. A., Cagliari 1916; S. Pola, I moti delle campagne di Sardegna dal 1792 al 1802, Sassari 1923; A. Boj, G. M. A. alla luce di nuovi documenti, Sassari 1925.