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GIBERTI, Gian Matteo

di Pietro Tacchi Venturi - Enciclopedia Italiana (1933)
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GIBERTI, Gian Matteo

Pietro Tacchi Venturi

Diplomatico e vescovo, nacque a Palermo di padre genovese, il 20 settembre 1495, morì in Verona il 30 dicembre 1543. Intorno al 1513 seguì suo padre a Roma (la cui cittadinanza otteneva cinque anni appresso); e venuto in grazia del card. Giulio de' Medici, il futuro Clemente VII, fu suo segretario e confidente, sì da aver subito parte importante negli affari di curia. A lui per primo toccava ricevere le istruzioni del pontefice intorno ai più rilevanti negozî di stato; di modo che, eletto il Medici papa, il G. fu subito nominato datario, e poco appresso (1524) vescovo di Verona, divenendo con Niccolò Schönberg l'uomo più autorevole della curia vaticana. Sennonché, mentre il Schönberg sosteneva l'imperatore Carlo V, il G. rappresentava il partito antimperiale, favorevole a Francesco I; e così, orientatasi decisamente la politica pontificia verso la Francia, al G. toccò nel giugno-luglio 1525 di dirigere i negoziati più gravi. Nel novembre 1524 Clemente l'inviò a Francesco I; e in questa occasione, aiutato efficacemente dal conte di Carpi, gli riuscì d'indurre il riluttante pontefice alla convenzione col re (5 gennaio 1525). Le conseguenze della battaglia di Pavia solo momentaneamente rattennero il G. dall'attuare i suoi piani politici; ché nel giugno e luglio 1525, in buon accordo con la reggente di Francia, Luisa di Savoia, riprese a lavorare in senso nettamente antimperiale, ottenendo al fine di coronare la sua opera con la Lega di Cognac. Era venuto il momento, così scriveva il G., di combattere per la libertà d'Italia. Pienamente d'intesa con Francesco Guicciardini per una energica condotta delle operazioni, fermo nell'additare la conquista di Genova come la cosa che più premeva per il buon esito della guerra, vide invece frustrati i suoi sforzi dall'incerta condotta di Francesco Maria della Rovere; tuttavia persistette nella sua azione antimperiale. Durante il sacco di Roma rimase chiuso col papa in Castel Sant'Angelo; poi fu compreso tra gli ostaggi forniti da Clemente a garanzia delle sue promesse.

Vinto politicamente (pur rimanendo caro al pontefice), sentendosi ormai fuori dal vortice degli affari politici, passò, come già innanzi aveva desiderato, alla sua sede di Verona (18 febbraio 1528). S'aprì allora per lui un nuovo campo di zelo apostolico, dove risplendette la sua figura di vescovo come riformatore dei costumi del clero e del popolo e custode della fede cattolica. Monumento della sua inesausta energia, attestata dalle più autorevoli testimonianze di contemporanei, rimangono le Constitutiones, non piccola parte delle quali passarono indi a non molto nei canoni tridentini. Stimato da Paolo III non meno che avesse fatto il predecessore Clemente, non ebbe il cardinalato non già per i natali illegittimi, come scrissero alcuni storici, ma per l'opposizione dell'imperatore Carlo V, presso cui era in voce di essere troppo ligio alla Francia.

Bibl.: P. e G. Ballerini, Io. Matthaei G. episcopi veronensis, Venezia 1733; G. B. Pighi, G. M. G., 2ª ed., Verona 1924; L. Pastor, Storia dei papi, trad. it., IV, nuova ed., Roma 1926-30; V, ivi 1924.

Vedi anche
Marco Antonio Flamìnio Flamìnio, Marco Antonio. - Umanista (Serravalle, oggi Vittorio Veneto, 1498 - Roma 1550). Viaggiò molto, ricercatissimo; propugnò una riforma interna della Chiesa, pur restando nell'ortodossia. La sua produzione poetica può dividersi in tre periodi: il primo (1515-39 circa), della poesia amorosa (Lusus ... Bernardino Ochino Riformatore, predicatore e scrittore (Siena 1487 - Slavkov, Moravia, 1564). Dopo essere stato generale dei cappuccini (fino al 1538), Ochino, Bernardino si avvicinò al luteranesimo. Chiamato a Roma per fornire spegazioni sulla propria ortodossia, riparò a Ginevra dove entrò in contatto con G. Calvino ... Pietro Carnesécchi Carnesécchi ‹-s-›, Pietro. - Riformatore (Firenze 1508 - Roma 1567). Figlio di un alto funzionario di casa Medici, avviato alla carriera ecclesiastica, si recò giovanissimo a Roma, accolto in casa dello zio materno, il card. Bibbiena. E il card. Giulio de' Medici, che ne aveva grande stima, quando fu ... Gasparo Contarini Cardinale (Venezia 1483 - Bologna 1542); nominato cardinale da Paolo III nel 1535, dopo aver reso importanti servigi politici e diplomatici a Venezia, fu il più deciso tra i fautori di una riforma interna della Chiesa. Presidente della commissione convocata nel 1536 per preparare il concilio e studiare ...
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    Prelato (Palermo 1495 - Verona 1543). Legato ai Medici, datario di Clemente VII, vescovo di Verona (1524), spinse il papa all'alleanza con Francesco I (1525) e rimase con lui in Castel Sant'Angelo durante il conseguente sacco di Roma (1527). Si recò allora nella sua diocesi in cui, legato com'era al ...
  • GIBERTI, Gian Matteo
    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 54 (2000)
    Angelo Turchini Nato a Palermo il 20 sett. 1495, era figlio naturale del mercante genovese Franco Giberti e di una certa Maddalena. Il padre tornò a Genova e quindi si trasferì a Venezia nel 1497, dove visse sino al 1500. Sotto il pontificato di Giulio II si stabilì a Roma; divenuto chierico e protonotario ...
Vocabolario
mattèo
matteo mattèo s. m. [dal nome proprio Matteo, per incrocio fam. con matto1]. – Formazione scherz., usata in locuzioni region., come aver del m., essere un po’ pazzo.
giano
giano s. m. [dal nome della divinità romana, lat. Ianus, che nel tipo iconografico è raffigurato bifronte]. – Nel linguaggio medico, nome con cui sono talora indicati i due individui che costituiscono l’anomalia fetale doppia detta cefalotoracopago,...
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