CIMA, Gian Paolo (Giovanni Paolo)
Nacque a Milano verso il 1570. Fu organista e maestro di cappella in S. Maria presso S. Celso a Milano (1606-1610). Nelle sue composizioni, come in quelle degli appartenenti alla stessa famiglia, è evidente il tentativo di passare dalla polifonia alla monodia. Gli elementi che fanno del C. un esponente di questo stile di transizione si mostrano peraltro anche nella sua produzione strumentale, in particolar modo nelle sonate per violino e basso e nelle sonate a tre, caratterizzate dalla indipendenza delle voci nello svolgimento della linea melodica e da un maggiore sfruttamento delle parti strumentali. Fu con R. e F. Rognoni uno degli esponenti più significativi della scuola violinistica lombarda; con la Sonata per violino, cornetto e violone, pubblicata nei Concerti ecclesiastici del 1610, offrì uno dei primi esempi di "sonata a tre" e, come osserva il Barblan, in essa realizzò tra i primi l'emancipazione della musica strumentale ad arco dalla canzone vocale e dai ritmi di danza per orientarsi verso una musica esclusivamente rivolta ad una destinazione strumentale. Le sue composizioni violinistiche, come ad es. la Sonata per violino e violone, sempre del 1610, rivelano un grande senso dell'equilibrio formale e l'espressione d'una sensibilità sonora che l'indussero a tentare la via di nuove atmosfere tonali; allo stesso tempo seppe sfruttare le risorse timbriche dello strumento ad arco cui vennero affidate melodie adatte alla cantabilità violinistica. Della fama raggiunta dal C. testimoniano sia C. Angleria, che inseri "unRicercare e Canoni à 2, 3 e 4" nella sua Regola del contrapunto e della composizione, sia G. B. Martini che introdusse un suo ricercare nell'Esemplare ossia saggio fondamentale di contrappunto (Bologna 1744). Non si hanno notizie biografiche dei C. né si conoscono l'anno e il luogo di morte.
Delle opere del C. ricordiamo le seguenti edizioni: Mottetti a 4 voci, Milano 1599; Ricercato per l'organo, ibid. 1602; Partito de ricercari et canzoni alla francese... con' una breve regola per imparare a far prattica di suonare in qualsivoglia luoco o intervallo dell'instrumento con il modo di accordar il clavicordo per ogni ordine, ibid., S. Tini-F. Loinazzo, 1606; Canzoni con sequenze e contrappunti doppi, ibid. 1610; Concerti ecclesiastici a' una, due, tre, quattro voci, ibid. 1610; tre pezzi strumentali nella raccolta di Gio. Giacomo Gastoldi.. e d'altri eccell. musici di Milano, ibid. 1598;"Chiudimi gli occhi", "Giunt'è pur Lidia s, in Il secondo libro della musica di C. Monteverdi e d'altri autori a 5 voci, ibid., A. Tradate, 1608;"Transfige amabilis Iesu", "Ad te Domine levavi", "O bone Iesu", "Laudate pueri", "O Maria Virgo", "Fratres quid nam videmus", nella racc. di F. Lucino, Concerti de diversi eccelientissimi autori a 2, 3 e 4 voci, ibid., S. Tini-F. Lomazzo, 1608;un "Pater noster" nella racc. Pontificalia Ambrosianae ad vesperas, di G. C. Gabussi e V. Pellegrini, ibid., G. Rolla, 1619; una canzone da sonare a 4, denominata "Capriccio", nella racc. di F. Lucino, Seconda aggiunta alli Concerti..., ibid., F. Lomazzo, 1617; "Gaudeamus omnes" a 3 voci, "Vox dilecti mei" a 4 voci, "Canzon sesta a 4", in Flores praestantissimorum virorum, ibid. 1626;altre composizioni in G. Berti, Messe, Mottetti, et un Magnificat, asei voci. Di diversi occell. autori, ibid., A. Tradate, 1610;in L. Calvo, Symbolae diversorum musicorum2, 3, 4 et 5vocibus cantandae, Venetiis, A, Vincenzi, 1620;in A. Schadacus, Promptuarii Musici Sacras harmonias sive Motetas V, VI, VII et VIII vocem..., Argentinae, P. Lederz, 1611;in C. Anglefia, La regola del contrapunto e della composizione..., Milano, G. Rolla, 1622. Rimangono manoscritti un Ricercare e varie Canzoni conservati nella Bibl. Marciana di Venezia. Tra le composizioni in edizione moderna si ricordano: Partito de ricertari. e canzoni alla francese [1606], a cura. di C.. G. Rayner, Dallas 1969; Ricercare per organo, in L. Torchi, L'arte musicale in Italia, III, Milano s. d. [ma dopo il 1897]; Sonate a tre, dai Concerti ecclesiastici a 1-4 voci, in Das Musikwerk, VII, Die italienische Triosonate, Köln s. d.
Organista e compositore fu anche il fratello Andrea, nato a Milano nella seconda metà del XVI secolo. Verso il 1617 era organista di S. Maria della Rosa' e nel 1627 di S. Maria delle Grazie, a Milano. Fu poi maestro di cappella di S. Maria Maggiore a Bergamo.
Di lui possediamo: Concerti a 2, 3 e 4 voci lib. I, Milano 1614; Concerti a 2, 3 e 4 voci lib. II, Venezia, F. Lomazzo, 1627;un mottetto a tre voci nella raccolta di G. B. Bonometti, Parnassus musicus, ibid., G. Vincenzi, 1615;due motetti, "Ave Virgo Gratiosa" e "Vineam meaM", a 4 voci, e due canzoni da suonare intitolate la "Gratiosa" e la "Gentile" nella raccolta di F. Lucino, Concerti dediversi eccell. autori, Milano, S. Tini-F. Lomazzo, 1617;"Heu me misera" a 3 voci. "Ave Sumi patris" a 4 voci, Messa a 4 concertata, in Flores praestantissimorum virorum, ibid., F. Lomazzo, 1626;una canzone, "La nouella", in Partito de ricercari e canzoni alla francese, cit., altre sei composizioni nei Concerti ecclesiastici del fratello Gian Paolo.
Organista eccelso, assai stimato negli ambienti musicali italiani anche nei secoli successivi, segnò il passaggio dalla polifonia romana allo stile concertafite. Con il Capriccio per cornetto etrombona overo violino et violone, inserito nei Concerti ecclesiastici del fratello Gian Paolo, offrì inoltre uno dei primi esempi di "sonata per violino solo e basso".
Appartennero forse alla stessa famiglia: Giovanni Battista, nato sulla fine del XVI secolo; fu organista della chiesa di S. Nazario a Milano. Poi si stabilì a Sondrio, ove mori all'età di. sessant'anni. Pubblicò: Concerti a 2-4 voci libri I e II, Milano 1626; Mottetti a 2-4 voci, 2 libri (s.l. né d.). Rimane manoscritto un mottetto, "Tota pulchra es", a 2 voci con basso continuo (Londra, British Library, Add. Mss. 29382-29385).
Annibale fu autore di madrigali, alcuni pubblicati nella raccolta De' Floridi Virtuosi d'Italia il terzo libro de' madrigali a cinque voci, Venezia, G. Vincenzi, 1586.
Antonio, fu musico alla corte di Parma dal novembre 1577 al 1° febbr. 1579 insieme con suo figlio Giulio, suonatore di arpa. Giulio tornò alla corte di Parma il 20marzo 1583 e vi rimase fine all'11 sett. 1586. Nel 1591 era al servizio del duca di Mantova. Di Giulio rimane manoscritto un Kyrie (Berlino, Staatsbibliothek, ms. L. 328).
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