Brunetta, Gian Piero
Storico e critico del cinema, nato a Cesena il 20 maggio 1942. Punto di riferimento obbligato per gli studi sulla storia del cinema italiano, B. ha sviluppato un metodo di ricerca basato sulla molteplicità degli approcci e delle prospettive d'indagine, passando dagli iniziali interessi per la critica, il linguaggio e la teoria del cinema, a un'ampia e strutturata opera di ricostruzione, non soltanto della produzione cinematografica italiana, ma anche delle forme di fruizione e del ruolo simbolico e culturale svolto complessivamente da questa forma d'arte.
Laureatosi nel 1966 presso l'Università di Padova con una tesi sulla formazione della teoria e critica cinematografica in Italia negli anni Trenta e la genesi dell'idea di Neorealismo, dal 1970 vi insegna storia e critica del cinema. La sua fama di studioso e di intellettuale si è andata rafforzando e consolidando anche a livello internazionale. Già critico cinematografico per il quotidiano "La Repubblica" e collaboratore di diverse riviste specializzate italiane e straniere, ha diretto alcune collane di libri sul cinema per importanti case editrici italiane tra le quali Editori Riuniti, Cappelli e Marsilio. È stato visiting professor nel 1986 presso l'università dello Iowa, nel 1996 presso quella di Princeton e l'anno successivo presso l'università di Chicago, dove ha tenuto corsi sul cinema italiano. Oltre a consulenze per diverse mostre cinematografiche in Italia e all'estero, rassegne e festival, dal 1991 al 1995 ha organizzato il Mystfest di Cattolica. Ha inoltre collaborato alla realizzazione di programmi televisivi per la RAI ed è stato consulente per il film Splendor (1988) diretto da Ettore Scola. A partire dai primi interessi per la storia della critica cinematografica italiana, testimoniati da lavori come Umberto Barbaro e l'idea di neorealismo (1969) e Intellettuali, cinema e propaganda tra le due guerre (1972), B. ha elaborato nella prima metà degli anni Settanta, sull'onda dell'interesse teorico per la semiotica del cinema, un percorso di analisi delle forme attraverso cui è nato e si è sviluppato il racconto filmico (Nascita del racconto cinematografico, 1974). In seguito ha affrontato un lavoro di indagine storica sul cinema italiano e di esplorazione di nuove metodologie storiografiche, in cui, oltre alla produzione filmica e autoriale, ha analizzato gli aspetti politici, finanziari, culturali e sociali legati alla produzione cinematografica. Appartengono a questo filone di studi alcuni saggi incentrati sul rapporto tra potere politico e cinema nell'epoca fascista (Cinema italiano tra le due guerre. Fascismo e politica cinematografica, 1975, e Miti, modelli e organizzazione del consenso nel cinema fascista, 1976) e testi come la Storia del cinema italiano (2 voll., 1979-1982, poi aggiornata e ampliata in quattro volumi, 1993), Buio in sala (1989), in cui B. traccia le linee di una storia dei luoghi e dei momenti di fruizione del cinema (la sala cinematografica in primis), nonché l'opera in cinque volumi Storia del cinema mondiale (1999-2002), della quale è stato curatore, in cui i contributi dei numerosi studiosi coinvolti sono caratterizzati, come sottolineato dallo stesso B., dalla "costante attenzione nei confronti della capacità del cinema di essere il luogo per eccellenza di concentrazione della memoria e produzione delle grandi mitologie del Novecento" (Storia del cinema mondiale, 1° vol., L'Europa, p. XXV).
C. Bragaglia, Critica e critiche, Milano 1987, passim; F. Casetti, Teorie del cinema 1945-1990, Milano 1993, passim; L. Pellizzari, Critica alla critica. Contributi per una storia della critica cinematografica italiana, Roma 1999, passim.