MANZINI, Gianna (App. II, 11, p. 261)
Scrittrice, morta a Roma il 31 agosto 1974. Quella coscienza critica che alimenta tutta la sua opera si è risolta, negli anni più recenti, in sottile capacità di costruzione narrativa, in una strutturazione più salda del racconto che assorbe il dato della memoria in forme meno oniriche e meglio riscontrabili in uno squisito realismo che conserva un personalissimo fondo elegiaco felicemente disteso nella costante ricerca di più solida oggettivazione e, insieme, in una strenua analisi psicologica sorretta da una finissima ricerca stilistica. Significativi in tal senso il romanzo Ritratto in piedi, Milano 1971, che può considerarsi in assoluto la migliore prova narrativa della M., a cui sarà da accostare La sparviera, Milano 1956, opera controllatissima nei suoi più acuti risvolti intellettuali. Accanto a questi romanzi si pongono Cara prigione, ivi 1958; Arca di Noè, ivi 1960 (ove sono ristampati, oltre a quelli contenuti in Animali sacri e profani, Roma 1953, altri cinque ritratti, espressione di un genere assai caro alla M.); Un'altra cosa, Milano 1961; Il cielo addosso, ivi 1963; Album di ritratti, ivi 1964 (che comprende Foglietti del 1954 e Ritratti e pretesti del 1960); Allegro con disperazione, Milano 1965 e Sulla soglia, ivi 1973.
Bibl.: E. Montale, in Corriere della sera, 4 sett. 1956 e 20 giugno 1961; Omaggio a G. Manzini, in Fiera letteraria, 6 maggio 1956; G. De Robertis, in Altro Novecento, Firenze 1962; G. Barberi Squarotti, La narrativa italiana del dopoguerra, Bologna 1965; L. Fava Guzzetta, G. Manzini, Firenze 1974; A. Bocelli, in Letteratura del Novecento, Caltanissetta-Roma 1975 (nuova ediz. 1977).