(gr. Γιάννινα o ̓Iωάννινα) Città della Grecia (70.203 ab. nel 2001), capoluogo del nomòs omonimo e dell’Epiro, situata a 520 m s.l.m., sulla sponda occidentale del Lago di Giannina. Mercato agricolo (cereali, vino, frutta); industria serica. Università; aeroporto.
Sorta dopo l’invasione gota del 478 d.C., fu capitale del despotato di Epiro (1204-14). Conquistata dai Turchi nel 1431 ebbe un notevole sviluppo economico e culturale, che culminò con il despotato di ‛Alī Pascià. Il congresso di Berlino (1878) la riconobbe alla Grecia, cui fu annessa nel 1913, durante la prima guerra balcanica. Nell’isoletta del lago si trovano i soli monumenti superstiti del periodo antecedente il dominio turco, fra i quali si distinguono il convento di S. Giovanni Battista (1507) e gli affreschi delle chiese di S. Nicola Spano e S. Nicola Dilio, della cosiddetta scuola cretese. Dei monumenti turchi, il più importante è la fortezza di ‛Alī Pascià. Si conserva anche la cinta della città medievale, che in parte risale al periodo bizantino.
Il nomòs di G. (4990 km2 con 169.408 ab. nel 2005) occupa la regione costituita da fasce di arenarie e di calcari, con zone elevate fra cui quella del M. Mitsikèli (1820 m) e zone depresse erose dall’azione meteorica; è percorso dal fiume Arta superiore e dal Kalamàs. Le piogge abbondanti vi favoriscono una rigogliosa vegetazione; agricoltura (coltivazione di cereali); allevamento del bestiame. Quasi al centro del nomòs è il Lago di G., con una superficie di 15 km2 e una profondità max di 11 m. È alimentato da sorgenti carsiche che hanno origine dal M. Mitsikèli e smaltisce le acque per mezzo di emissari sotterranei e di un brevissimo canale artificiale che sbocca nel Lago Lapsìsta.