ARANGI-LOMBARDI, Giannina
Nata a Marigliano (Napoli) nel 1891, studiò canto al conservatorio di S. Pietro a Majella in Napoli con B. Carelli, diplomandosi anche in pianoforte.
Iniziata la carriera lirica da mezzosoprano, con un repertorio comprendente opere come La Gioconda di A. Ponchielli, Cavalleria rusticana di P. Mascagni, ecc., il 31 marzo 1923 l'A. fu protagonista dell'opera di V. Michetti La grazia, data in prima assoluta al teatro Costanzi di Roma, nella quale si fece notare per le sue notevoli doti drammatiche oltre che per la sua tecnica vocale. Fu proprio in questa occasione che l'A., forse per seguire la moda del tempo che richiedeva soprani con inflessioni da mezzo-soprano, spostò la sua voce su un registro più acuto, acquistando così la possibilità di ampliare il suo repertorio. Incoraggiata ed aiutata da Emma Carelli, che l'aveva affidata al direttore d'orchestra E. Vitale, l'A. conquistò assai presto la stima e la fiducia di A. Toscanini, che la considerò sempre una delle migliori interpreti delle opere verdiane e la diresse sulle scene della Scala di Mílano per molte stagioni. Durante la sua carriera, piuttosto breve, forse per aver forzato la voce su un registro non suo, l'A. ebbe compagni di gran nome: insieme con G. Lauri Volpi cantò La favorita di G. Donizetti al teatro Comunale di Bologna nel 1924, Il trovatore di G. Verdi alla Staatsoper di Berlino nel 1929 (opera eseguita dalla compagnia del teatro alla Scala diretta da A. Toscanini e di cui l'A. offrì una interpretazione memorabile nel personaggio di Eleonora) e Guglielmo Tell di G. Rossini al teatro dell'Opera di Roma nel 1930. L'A. partecipò anche alla prima esecuzione italiana dell'opera di R. Strauss Arianna a Nasso nel 1925 a Torino, arricchendo ancora il suo repertorio, in cui figuravano già Norma di V. Bellini, Lucrezia Borgia di G. Donizetti, Nerone di A. Boito, ecc. L'A. compì numerose tournées all'estero: fu al Cairo nel 1924 e nel 1929, a Buenos Aires nel 1926, a Lisbona nel 1926 e nel 1927, in Australia nel 1928, finché si ritirò dalle scene per dedicarsi all'insegnamento del canto. Nel 1936 ebbe la cattedra al conservatorio G. Verdi di Milano; circa dieci anni dopo fu chiamata ad Ankara per organizzare l'insegnamento del canto nel locale conservatorio. Morì a Milano il 9 luglio 1951.
Fornita di una tecnica vocale di tipo ottocentesco, l'A., in un'epoca dominata dal canto verista, per cui l'interesse dell'interprete era orientato più sulla "recitazione" che sul "canto", mantenne il suo repertorio sempre nell'ambito della grande tradizione del melodramma italiano, solo con qualche cauta concessione ai contemporanei. L'A. ebbe voce ampia, potente, da mezzo soprano, portata più verso il genere drammatico, ma con note acute, chiare e squillanti; scenicamente, invece, fu meno dotata.
Fonti e Bibl.: Il Messaggero, Roma, 1 aprile 1923 e 19 aprile 1923; Il Corriere della sera, Milano, 10 luglio 1951; A. Carelli, Trent'anni di vita lirica dal teatro Costanzi di Roma ai teatri americani con Emma Carelli, Roma 1931, pp. 126, 206, 227, 228, 229; F. Mompellio, Il R. Conservatorio di musica G. Verdi di Milano, Firenze 1941, p. 102; E. Gara. I cantanti, in La Scala. 3 agosto 1778-11maggio 1946, Milano 1946. p. 107; G. Lauri Volpi, Voci parallele, Milano 1960, p. 94; Enciclopedia dello Spettacolo, I, coll. 778 s.