LASCARIS, Giano (Λάσκαρις 'Ιάνος)
Umanista bizantino, nato a Costantinopoli nel 1445 da famiglia oriunda di Rýndakos nella Frigia (donde il soprannome Rindaceno); morto a Roma il 7 dicembre 1534. Dopo la caduta della capitale, emigrò nel Peloponneso e a Venezia, finché per la liberalità del Bessarione poté studiare all'università di Padova. Morto il suo protettore, trovò accoglienza presso Lorenzo de' Medici a Firenze, dove insegnò il greco e diresse la nuova biblioteca medicea, che arricchì di preziosi manoscritti, acquistati a spese del Magnifico nelle lunghe peregrinazioni in Italia e in Oriente. Calato in Italia Carlo VIII, si mise al suo servizio, sperando da quel re una crociata contro i Turchi. Godette pure del favore del successore Luigi XII, che gli affidò missioni ufficiali e lo tenne suo ambasciatore a Venezia dal 1504 al 1509. Dopo l'elezione di Leone X, fu chiamato a Roma dove fu insegnante e rettore del Collegio greco fondato per sua premura presso il Quirinale. Compì missioni diplomatiche presso Francesco I, nel 1515, e presso Carlo V, dopo la battaglia di Pavia (1525), perorando eloquentemente, ma senza successo, in favore del re prigioniero e per la liberazione della Grecia. Passò gli ultimi anni a Roma, dove fu sepolto in S. Agata dei Goti.
Le mansioni diplomatiche intralciarono la sua attività letteraria, che comprende epigrammi greci e latini, qualche traduzione dal greco, lettere e pochi discorsi letterarî o politici, in gran parte inediti. Più nota la sua opera come fautore degli studî greci e come editore dei classici. A lui si devono molte edizioni principi (Antologia greca, 1494), Apollonio Rodio, Callimaco, Euripide (4 tragedie), Luciano (1496), Sofocle (1518).
Bibl.: É. Legrand, Bibliographie hellénique... aux XVe et XVIe siècle, I, Parigi 1885, pp. 131-142; II, pp. 322-336; K. Müller, in Zentralblatt für Bibliothekswesen, I (1884), pp. 333-412; G. Mercati, in Miscellanea Ceriani, Milano 1910, pp. 607-632.