Scornigiani, Giano
, Personaggio pisano, figlio di Marzucco S., da identificarsi con ogni probabilità in quel da Pisa / che fé parer lo buon Marzucco forte (Pg VI 17-18).
Nessuno degli antichi commentatori al luogo prese in considerazione questo personaggio; solo Guido da Pisa, nell'esposizione del canto XXXIII dell'Inferno, elencando i soprusi perpetrati a Pisa da Ugolino della Gherardesca, narra fra l'altro: " dominum Ganum de Scornigianis militem strenuum nobilem et innocentem gladio interfici iussit ". Sull'uccisione di Gano S. abbiamo anche la testimonianza degli Annali di Tolomeo da Lucca: " eodem anno [1287; ma 1288 per la cronologia attuale] ... dominus Ganus Scornisianus fuit occisus et vox tunc cucurrit per civitatem Pisarum quod familia comitis hoc fecisset ".
Che questo Gano sia proprio quel da Pisa si desume dalla chiosa di Guido, il quale, dopo aver dato notizia della sua uccisione, così conclude: " Et de isto habetur infra, in secunda scilicet cantica ". Questa identificazione, tuttavia, non fu presa in considerazione dai commentatori posteriori. Solo il Torraca, nel suo commento alla Commedia (1906), basandosi sul codice Canoniciano 449 di Oxford (che però non cita), dove si fa Marzucco " pater domini Vanni Scornigiani ", e col sussidio degli Annali di Tolomeo da Lucca, ha concluso che quel da Pisa era Giovanni o Gano, detto Farinata, di Marzucco Scornigiani. Infine il Luiso ha sottoposto ad acutissimo vaglio critico le testimonianze degli antichi commentatori allo scopo di stabilire chi fosse il Pisano cui D. accenna e, dopo aver escluse tutte le tradizionali identificazioni come non valide, viene a concordare col Torraca nella persona di Gano S., ma non nell'identità Giovanni o Gano detto Farinata, perché Giovanni e Gano furono due persone diverse (per Giovanni o Vanni, v. SCORNIGIANI), e niente prova che uno dei due fosse soprannominato Farinata. Anche il Luiso si fonda sulla testimonianza di Tolomeo (in Cronache dei secoli XIII e XIV, Firenze 1876, 95), e col sussidio di altre fonti cronistiche sincrone, che accrescono di particolari quel fatto di sangue e permettono di ricondurre la morte dello S. nel suo preciso contesto storico, può quindi concludere che nelle lotte per il predominio di Pisa tra Nino Visconti e il conte Ugolino della Gherardesca, Gano, partigiano del Visconti, per il quale aveva anche combattuto in Sardegna nel 1273, venne ucciso da una masnada capitanata da Ugolino o Nino detto il Brigata, nipote del conte Ugolino, e che questa uccisione fu l'inizio della vicenda che portò quest'ultimo alla ben nota tragica fine. Gano nel giugno 1286, quindi poco prima della sua morte, era capitano di Buti per il comune di Pisa.
Bibl. - F.P. Luiso, Per un'allusione della D.C., in " Bull. " XIV (1907) 44-78; U. Dorini, Il tradimento del conte Ugolino, in " Studi d. " XII (1927) 31-64; E. Cristiani, Nobiltà e popolo nel Comune di Pisa, Napoli 1962, 476.