DA VERONA, Giberto
Nacque da Guglielmo, uno dei terzieri ("dominatores tertie partis") del Negroponte, la classica Eubea, e da Elena di Monferrato.
Il padre del D., Guglielmo, era figlio di Giberto, il quale era stato uno dei tre originari terzieri stabilitisi nell'isola di Negroponte dopo la conquista del 1204, ed era stato perciò un compagno di Ravano Dalle Carceri di Verona, altro terziero originario dell'isola, ma non apparteneva alla famiglia Dalle Carceri. La madre del D., Elena di Monferrato, era nipote del re Demetrio di Tessalonica e in virtù di questo matrimonio il padre dei D. acquistò il mero diritto al regno.
Alla morte del padre (databile al 1263-1265) il D. ereditò il terzo meridionale dei Negroponte; non succedette, invece, nel titolo regio di Tessalonica, regno che nel gennaio del 1266 Baldovino II, imperatore nominale di Costantinopoli, concesse a Ugo duca di Borgogna.
La carriera del D. fu dominata dalla prolungata lotta per il controllo del Negroponte. Quest'isola, feudo del principato di Acaia, era congiuntamente controllata dai terzieri e dai Veneziani, per i quali costituiva un importante centro strategico e commerciale. dove mantenevano una base navale. Aspirava al possesso del Negroponte il reinsediato imperatore bizantino, Michele VIII Paleologo. Prima del 1270 la sorella del D., Felisa, venne a vivere nella residenza del D. a Caristo (Kàristos), dopo la morte del marito, Narzotto Dalle Carceri, un altro dei terzieri. Là ella segretamente sposò o si impegno a sposare un certo "miser" Licario, un cavaliere della città di Caristo, di origine italiana che era al servizio del Da Verona. Quest'ultimo e suo zio Francesco Da Verona si opposero al matrimonio e Licario fuggì nel vicino castello di Anempoliae, da dove aprì le ostilità contro i Da Verona sostenuto dai Bizantini.
La guerra - il cui inizio non è databile con precisione - coinvolse anche gli altri terzieri che si schierarono con i Da Verona. Nel 1269-1270 i terzieri attaccarono le coste dell'Anatolia, saccheggiando Anaia, ma nel 1271 essi furono sconfitti dai Bizantini a Demetrias nel golfo di Volos, subendo gravi perdite. Molti del clan dei Dalle Carceri e dei Da Verona furono catturati e il fratello del D., Guglielmo, fu ucciso; tuttavia il D. fuggì sulla sua galera nella città di Negroponte, dove fu salvato dall'aiuto dei Veneziani e del duca latino d'Atene. I Latini allora chiesero aiuto a Guglielmo de Villehardouin, principe di Acaia, e a Carlo d'Angiò, re di Sicilia. Circa nel medesimo tempo Michele VIII Paleologo affidò il comando delle sue forze a Licario, il quale nel 1273-1275 sconfisse i Latini presso Oréos nel Negroponte. I Bizantini cominciarono allora ad attaccare i Latini nello stesso Negroponte. Nel marzo del 1276 venti galere veneziane tentarono di soccorrere Oréos. Nel 1276-1277 Licario si impadronì di Caristo e l'imperatore bizantino gli promise tutta l'isola. Il 19 marzo 1277 Michele VIII e i Veneziani conclusero una pace separata, nella quale i Latini del Negroponte non furono inclusi.
La guerra per il Negroponte continuò. Nell'estate del 1277 Licario conquistò le isole di Skopelos, Skiathos e Skiros e fra il 1277 e il 1279 cercò di sottomettere i signori latini di Lenirio, i più importanti dei quali erano i Navigaioso. Alla fine di questa campagna il D. sposò Maria Navigaioso. Nel 1279-80 Licario tornò nel Negroponte e di nuovo sconfisse i Latini, guidati dal D. e da Jean de la Roche, a Vatondas. Secondo Marin Sanuto, il D. fu ucciso nella battaglia. Lo storico greco Niceforo Gregoras dice invece che il D. fu portato prigioniero a Costantinopoli nel palazzo imperiale e alla vista del suo trionfante nemico Licario che si intratteneva confidenzialmente con l'imperatore, cadde morto. I suoi due figli, Guglielmo e Francesco, morirono giovani e senza figli, e sua figlia, Beatrice, rimase nel clan, sposando Grappella Dalle Carceri.
Fonti e Bibl.: Le principali fonti narrative, tutte imprecise nella loro cronologia, sono M. Sanuto, Istoria dei regno di Romania, in C. Hopf, Chroniques gréco-romanes inédites ou peu connues, Berlin 1873, pp. 119-128; G. Pachymeres, De Michele et Andronico Palaeologis, a cura di I.Bekker, 1,Bonn 1835, pp. 331-336, 410-413; N. Gregoras, Bizantina historia, a cura di L. Schopen, I,Bonn 1830, pp. 95 ss., 117-120; altre fonti utili in R.-J. Loenertz, Les seigneurs tierciers de Négropont de 1205à 1280, in Byzantion, XXXV (1965), pp. 267-270. Gli scritti di K. Hopf e seguaci vanno ignorati. La carriera del D è stata ricostruita in Loenertz, cit., pp. 247, 256-265. Si vedano anche D. Geanakopios, Emperor Michael Palaeologus and the West: 1228-1282, Cambridge, Mass., 1959, pp. 235 ss., 283 ss., 295-300; R. J. Loenertz, Les Ghisi: jynastes vénitiens dans l'Archipel (1207-1390), Firenze 1975, pp. 55 s., 327 n., 437, 452, 476; K. Setton, The Papacy and the Levant: 1204-1571, 1, Philadelphia 1976, pp. 425 ss.