Vedi Gibuti dell'anno: 2012 - 2013 - 2014 - 2015 - 2016
Il Gibuti è un paese dell’Africa orientale che, nonostante le piccole dimensioni, occupa una posizione che gli conferisce fondamentale importanza geopolitica e strategica, non solo a livello regionale. Situato in una delle aree geopolitiche più delicate del mondo, il Corno d’Africa, e di fronte al Golfo di Aden, Gibuti è al centro di forti interessi politici ed economici. Il 60% del commercio mondiale via nave passa infatti per lo stretto di Bab el-Mandeb, tra Gibuti e Yemen, che congiunge il Mar Mediterraneo con l’Oceano Indiano. Inoltre, negli ultimi anni l’area è diventata sempre più importante dal punto di vista strategico, per via dell’instabilità che colpisce la Somalia e lo Yemen, oltre che per il fenomeno della pirateria che si è diffuso nel Golfo di Aden, facendo sì che proprio Gibuti diventasse una base dalla quale combattere tale attività.
Gibuti è una ex colonia francese, indipendente dal 1977. Come retaggio dell’influenza di Parigi, ancora oggi il paese ospita la più grande base militare francese in Africa, con una presenza di circa 3000 soldati. A livello regionale i rapporti più importanti sono senza dubbio quelli con l’Etiopia: tramite Gibuti passa infatti gran parte del commercio che interessa questo paese. Il legame con l’Etiopia è inoltre reso più forte dalle controversie che accomunano gli interessi dei due paesi nei confronti dell’Eritrea, con cui Gibuti ha delle contese territoriali ancora non risolte. Sul piano internazionale, Gibuti è alleato dei principali attori euro-atlantici e intrattiene rapporti particolarmente saldi con Francia e Stati Uniti, con cui coopera anche nel campo dell’anti-terrorismo internazionale.
La popolazione di Gibuti è costituita da due principali etnie, gli Issa di origine somala e gli Afar, di origine etiopica. Tra il 1991 e il 1994 vi è stata una guerra civile, scatenata dall’estromissione del gruppo al potere, principalmente di origine Afar, a tutto vantaggio di gruppi vicini all’allora presidente Hassan Gouled Aptidon, di etnia somala. Inoltre, il 94% della popolazione è di religione musulmana e l’islam è la religione di stato. Sebbene il sistema giudiziario sia basato sul diritto civile francese, la Sharia prevale nelle questioni attinenti alla famiglia.
Il forte legame tra Gibuti ed Etiopia si manifesta anche in campo economico: più dell’80% delle esportazioni gibutiane sono infatti costituite da ri-esportazioni di prodotti etiopici, necessarie in ragione della mancanza di uno sbocco al mare dall’Etiopia. Tali prodotti sono diretti prevalentemente verso Francia, Emirati Arabi Uniti, Yemen e Oman. L’attività economica del paese si svolge quasi essenzialmente intorno al porto di Gibuti, importante snodo commerciale regionale. Non sono, di conseguenza, molto sviluppati il settore industriale e quello agricolo – penalizzato quest’ultimo anche dalle condizioni del territorio, desertico per quasi il 90%. Tuttavia il traffico portuale di Gibuti è diminuito sia nel 2009 che nel 2010, le autorità del paese hanno fatto riferimento alla concorrenza del Porto di Aden in Yemen ma le ragioni del declino non sembrano ancora definitivamente chiarite. Dal 2008 Gibuti usufruisce di una Extended Credit Facility di 20 milioni di dollari del Fondo Monetario Internazionale.
Un’unica grande via di comunicazione, la ferrovia Gibuti-Addis Abeba, collega Etiopia e Gibuti e rappresenta l’infrastruttura più importante del paese. È in progetto la costruzione di un ponte che dovrebbe unire le due sponde dello stretto di Bab el-Mandeb, tra Gibuti e Yemen. L’opera, attualmente ancora in fase di progettazione, permetterebbe di collegare via terra il continente africano alla Penisola Arabica.