gieffino
s. m. Partecipante al programma televisivo Grande Fratello.
• che i gieffini non siano oggetto di curiosità speciali lo dimostra il fatto che la frequenza dei loro passaggi negli altri programmi si sia assolutamente ridotta. E se «Mai dire Grande fratello» è riuscito a reggere finora (nell’ultima puntata ha cominciato a perdere colpi), lo ha fatto semplicemente inserendo nel gioco dei personaggi l’elemento dell’ironia, ingrediente del tutto assente nelle vicende del Gf. (Marco Molendini, Messaggero, 25 novembre 2009, p. 52, Telecomando) • Fa dunque piacere che Lele Mora sia stato scarcerato, che sia potuto tornare nella sua casa di Milano, che alcuni personaggi dello spettacolo, come Elenoire Casalegno, la gieffina Francesca Cipriani e pochi altri, siano andati a trovarlo, che infine gli abbiano portato regali, tra cui una guantiera di dolci della pasticceria «Sant Ambroeus» e una cassa di bottiglie di Sassicaia. (Aldo Grasso, Corriere della sera, 5 agosto 2012, p. 1, Prima pagina) • Potrebbero esserci migliaia di persone in coda in via Cagliari, a partire da mercoledì notte, ma [Lapo] Tanelli non è preoccupato: «Se tre persone possono gestire migliaia di aspiranti gieffini non vedo che problema ci sia. Quelli di Torino saranno provini aperti a tutti, ma abbiamo visto che c’è grande professionalità. È come fare un colloquio di lavoro, non ci si va per far casino o protestare. Tutti attendono con pazienza il turno. È una grande opportunità e in molti, anche con curricula importanti, hanno scelto di mettersi in gioco». (Jacopo Ricca, Repubblica, 26 agosto 2014, Torino, p. IX).
- Derivato dal deacronimico Gieffe con l’aggiunta del suffisso -ino2.
- Già attestato nella Repubblica del 20 agosto 2008, Roma, p. VII (Sara Grattoggi).