Young, Gig
Nome d'arte di Byron Elsworth Barr, attore cinematografico statunitense, nato a St. Cloud (Minnesota) il 4 novembre 1913 e morto a New York il 19 ottobre 1978. Prevalentemente impiegato in ruoli secondari, a causa della sua fisionomia bonaria, non particolarmente carismatica, partecipò a film di ogni genere, dal dramma alla commedia. Vinse l'Oscar come miglior attore non protagonista nel 1970, per il film drammatico They shoot horses, don't they? (1969; Non si uccidono così anche i cavalli?) di Sidney Pollack, in cui offrì una prestazione di grande intensità. A una carriera comunque soddisfacente non corrispose una vita privata serena: morì infatti suicida, dopo aver ucciso la sua quinta, giovane moglie.
Già amante del teatro e della recitazione durante la scuola, dopo aver interrotto gli studi frequentò la Pasadena Playhouse, dove fu scoperto da un talent scout della Warner Bros., con cui concluse un contratto. La prima parte di rilievo, dopo numerosi piccoli ruoli, fu nel film The Gay sisters (1942; Le tre sorelle) di Irving Rapper, in seguito al quale, per evitare problemi di omonimia con un altro Byron Barr, anche lui attore, assunse il nome del personaggio interpretato. Dopo il ritorno dalla guerra, Y. si assicurò ruoli sempre più significativi: nel 1951 recitò nel western Only the valiant (L'avamposto degli uomini perduti) e nel drammatico Come fill the cup (Alcool), entrambi di Gordon Douglas. Per quest'ultimo film, nel quale sostenne in modo convincente e intenso il ruolo di un alcolista, ottenne la sua prima nomination all'Oscar come miglior attore non protagonista. Dopo una parte in The desperate hours (1955; Ore disperate) di William Wyler, un'altra candidatura all'Oscar per la medesima categoria gli giunse nel 1958 per il divertente Teacher's pet (10 in amore) di George Seaton, in cui affiancò brillantemente Doris Day e Clark Gable. In quegli anni Y. partecipò a molte commedie (tra cui Desk set, 1957, La segretaria quasi privata, di Walter Lang, con Spencer Tracy e Katharine Hepburn; The tunnel of love, 1958, Il tunnel dell'amore, di Gene Kelly, con Doris Day) replicando, pur con varie sfumature, il ruolo di comprimario che lo aveva portato al successo. Alle sue interpretazioni cinematografiche ‒ tra cui quella del protagonista nel thriller The shuttered room (1968; La porta sbarrata) di David Green ‒ alternò, nel corso degli anni Sessanta, alcune partecipazioni a serie televisive. Fu They shoot horses, don't they?, che rese noto Pollack, a far finalmente ottenere a Y. l'Oscar, già due volte sfiorato. Il film, basato su un romanzo di H. McCoy e ambientato nel periodo della Grande depressione, racconta di una gara di ballo ‒ denuncia delle spietate leggi dello spettacolo e metafora della lotta per la sopravvivenza ‒ di cui Y. è il cinico conduttore. Dopo essere stato il protagonista della commedia Lovers and other strangers (1970; Amanti ed altri estranei) di Cy Howard, lavorò in due film di Sam Peckinpah: il drammatico Bring me the head of Alfredo Garcia (1974; Voglio la testa di Garcia) e l'avventuroso The killer elite (1975; Killer elite). L'ultima apparizione di Y. sul grande schermo è in uno dei film interpretati da Bruce Lee, The game of death (L'ultimo combattimento di Chen) di Robert Clouse, uscito postumo nel 1979.
G. Eells, Final Gig: the man behind the murder, San Diego 1991.