GIGANTISMO (dal gr. γίγας "gigante")
Anomalia dell'abito morfologico individuale, caratterizzata da esagerata lunghezza dello scheletro (sopra i due metri) accompagnata da maggiore o minore esagerazione dello sviluppo in larghezza e dello sviluppo dei visceri; è più frequente negli uomini. S'inizia dalla vita fetale, il più spesso in rapporto a un'esagerata funzione della porzione anteriore dell'ipofisi, e per ciò s'avvicina molto all'acromegalia (v.); altre volte è in relazione con una deficiente o mancante funzione delle ghiandole genitali, con uno stato cioè d'eunucoidismo che s'esteriorizza con altri sintomi caratteristici. Si distingue un gigantismo euritmico, nel quale l'armonia delle proporzioni corporee è conservata e la fecondità persiste; uno acromegalico, ove predomina lo sviluppo eccessivo delle parti distali degli arti, e uno eunucoide, nel quale l'iperpituitarismo anteriore s'associa a un grave ipogenitalismo con arti inferiori esageratamente lunghi e tronco breve (sindrome plurighiandolare). Nel gigantismo, come nell'acromegalia, si nota quasi sempre anche splancnomegalia e tendenza all'atrofia delle ghiandole genitali. Frequente è il diabete e l'associazione con lesioni d'altre ghiandole endocrine. L'intelligenza e la psiche possono mostrare lievi disturbi. Come nell'acromegalia, possono sopraggiungere sintomi d'ipopituitarismo parziale (obesità, poliuria). I giganti hanno vita breve; sono facilmente vittime della tubercolosi. Il trattamento, se esistono sintomi di tumore dell'ipofisi, consiste nell'irradiazione o estirpazione del tumore.