CREPAS, (Crepax), Gilberto
Nato a Dolo (Venezia) il 3 luglio 1890 da Pietro, ciabattino e da Teresa Pagasso, di modeste condizioni, fu avviato fin da giovane agli studi musicali dal padre, che suonava il clarino nella banda del paese.
Divenuto allievo del conservatorio "Benedetto Marcello" di Venezia, si diplomò in violoncello nel 1909, avendo insegnante un certo maestro Montecchi. Nel 1910, terminati gli studi, partecipò a un concorso per il posto di docente di violoncello presso il conservatorio di Parma (la commissione si sentì in dovere di sottolineare le eccezionali qualità del candidato), ottenne il posto nel 1920 e nel 1924 passò al conservatorio di Milano.
Allo scoppio della prima guerra mondiale, il C., che già aveva partecipato alla guerra di Libia, non aveva esitato ad arruolarsi benché consapevole del danno che l'impegno bellico avrebbe provocato alla sua carriera artistica. Si trovava infatti nel momento critico in cui sarebbe stato opportuno per lui recarsi all'estero a seguire corsi di perfezionamento, che gli avrebbero consentito di ampliare e arricchire i suoi orizzonti artistici. Questa lacuna influirà negativamente sulla sua pur intensa attività concertistica, in cui non riuscirà a raggiungere il prestigio internazionale cui sarebbe potuto pervenire. Ciò nonostante, durante il conflitto ebbe la possibilità di entrare in contatto con due grandi personalità del mondo musicale e letterario: A. Toscanini e G. D'Annunzio.
Il già celebre direttore organizzava allora concerti per le truppe e, conosciuto il C., ebbe presto l'opportunità di accorgersi del valore del giovane violoncellista. Con D'Annunzio invece i contatti furono più sporadici ed avvennero in occasione dell'attività successivamente svolta dal fratello Oscar, anch'egli musicista e membro del quartetto del Vittoriale.
Entrato in rapporti d'amicizia con A. Casella e G. F. Malipiero, già all'epoca del concorso poteva contare sull'aiuto di E. Wolf Ferrari, che si prodigò per facilitarne l'inserimento negli ambienti artistici italiani. Fu però Toscanini a determinare la vicenda artistica del C. che, chiamato dal celebre direttore nel 1921, partecipò alla tourneé della Scala negli Stati Uniti. Questi offrì anzi al violoncellista la possibilità di rimanere negli Stati Uniti, ma il C. rifiutò, sfidando l'ira di Toscanini, che però lo volle come violoncellista nell'orchestra scaligera che doveva inaugurare nel dopoguerra il risorto teatro alla Scala.
Tornato in Italia, il C. si dedicò contemporaneamente all'attività concertistica e a quella didattica. La prima caratterizzerà il periodo tra le due guerre, mentre la seconda sarà una costante nella sua vita. Come concertista, partecipò a diverse formazioni, di cui ricorderemo il trio Vidusso-Abbado-Crepas, e il trio Calace-G. e A. Crepas. Con questa formazione nel marzo 1931 colse lusinghieri successi alla Società del quartetto di Milano, eseguendo musiche di Grieg e di Schumann. Va ricordata anche la sua militanza nel quartetto Ferro, con il quale compì numerose tournées all'estero, toccando città come Budapest e Berlino. Non va dimenticata neppure la formazione di un trio con A. Casella e M. Corti e l'occasionale partecipazione alle esecuzioni milanesi, durante il periodo bellico, del quartetto Strub. In queste formazioni egli fungeva da strumentista aggiunto per l'esecuzione di quintetti. In questi anni incise; come solista, alcune matrici per la Columbia ora irriperibili.
Durante la seconda guerra mondiale si trasferì a Venezia, cogliendo l'occasione di suonare nell'orchestra della Fenice. Rientrato a Milano, fu ospitato dal fratello Attilio, poiché la sua casa era stata rasa al suolo dai bombardamenti: con essa andò disperso un immenso materiale di recensioni e ricordi. Dopo la seconda guerra mondiale il C. si dedicò all'attività di insegnante presso il conservatorio di Milano, attività in cui si era impegnato anche durante gli anni precedenti. Nel dopoguerra entrò nell'orchestra della Scala, dove suonò ininterrottamente sino a quando dovette ritirarsi per raggiunti limiti d'età.
Trascorse gli ultimi anni a Milano, ove si spense l'8 dic. 1970, concludendo la sua carriera con l'incisione di due dischi col quartetto della Scala.
Nel primo, registrato per l'Urania (URLP 7075) eseguì brani di O. Respighi (il Quartetto Dorico), di R. Pick Mangiagalli, di G. F. Malipiero. Nel secondo per la Telefunken (LE 6569) brani di Donizetti (Quartetto n. 9inre) e di A. Bazzini (Quartetto n. 3 op. 76). Tra i suoi allievi vanno ricordati M. Amfiteatrov, A. Ianigro e C. Gusella, che gli subentrò poi alla Scala come violoncellista. Il suo repertorio spaziò da autori classici fino a Beethoven, Schubert e ai maggiori esponenti del periodo romantico; non trascurò i compositori contemporanei italiani, ma evitò i prodotti delle avanguardie europee. Il suo stile si rifece nettamente a quello di P. Casals, e cercò di ottenere un suono pulito e brillante, sostenuto da un severo e profondo rigore esecutivo.
Il fratello Attilio, nato a Dolo il 31 ag. 1896, compì gli studi nella vicina Venezia diplomandosi in violino presso il liceo musicale della città, dove fu allievo di F. de Guarnieri e poi di A. Serato, con cui si perfezionò.
Il talento naturale e la tecnica di prim'ordine gli avrebbero consentito di affrontare con successo la carriera concertistica ma, per assicurarsi un impiego stabile, preferì darsi anche all'insegnamento come il fratello. Ottenne la prima cattedra a Pesaro, poi a Palermo ed infine, dopo il 1924, a Milano, dove partecipò anche alla formazione del trio Calace, che era costituito da E. Calace e dal fratello Gilberto. Grazie al fratello Oscar egli conobbe D'Annunzio ed entrò in contatto con gli ambienti del Vittoriale. Presto si rivelarono quei segni di un'infermità che si protrasse fino alla morte ed alla quale si deve il declinare lento, ma inarrestabile della sua attività artistica.
Morì a Bologna il 10 dic. 1962.
Artista sensibile e interprete rigoroso, condivise con il fratello Gilberto il repertorio e rivelò come lui una naturale tendenza alla bellezza del colore sonoro e alla eleganza esecutiva.
Attivo violista fu il fratello Oscar, nato a Dolo il 26 genn. 1899 e diplomatosi in viola e in violino. Dedicatosi all'insegnamento, ottenne la cattedra di viola presso il conservatorio di Cagliari, del quale divenne anche vicedirettore. Nel capoluogo sardo si segnalò come promotore di stagioni liriche e sinfoniche. Dal 1924 con Edoardo Guarnieri, Luigi Ferro e Vittorio Fael, fece parte del quartetto del Vittoriale e questa sua esperienza legata al nome di D'Annunzio gli procurò grande notorietà, anche se la sua attività concertistica fu limitata e preferì dedicarsi all'insegnamento e all'organizzazione musicale.
Bibl.: Notizie ined. fornite dalla famiglia del C.; M. Abbado, Cinquant'anni di insegnamento, in Musica d'oggi, III (1960), pp. 215 ss.; V. Fael, Il quartetto venez. del Vittoriale, Udine 1979, pp. 8, 9, 11; Enc. della musica Ricordi, I, p. 571; La Musica, Diz., I, p. 458; Enc. della musica Rizzoli-Ricordi, II, p. 211; III, p. 223.