MANGANOTTI, Gilberto
Nato a Verona il 19 marzo 1901 dal medico Orsino e da Cornelia Malenza, si laureò in medicina e chirurgia il 7 luglio 1924 nella neoistituita Università di Firenze. Qui nello stesso anno, indirizzatosi subito verso la carriera universitaria, cominciò a prestare servizio con la qualifica di assistente incaricato dapprima presso la cattedra di anatomia e istologia patologica diretta da B. De Vecchi, poi dall'anno accademico 1926-27 nella clinica dermosifilopatica diretta da J. Cappelli. Nominato assistente effettivo nel 1934, dal 1934-35 gli fu affidato il corso libero di istopatologia delle malattie cutanee. Incaricato nel 1935 dell'insegnamento di fisiopatologia e istopatologia delle dermatosi (con dimostrazione e illustrazione dei preparati istologici) nella scuola di specializzazione in dermatologia, dopo aver conseguito nel 1936 la libera docenza in clinica dermosifilopatica, dal 1937 cominciò a svolgere il corso libero in tale disciplina.
A Firenze dava anche inizio alla sua attività scientifica: formatosi alla scuola di anatomia patologica, nell'ambito della disciplina recò i suoi primi interessanti contributi di ricercatore (Sarcoma bilaterale dei surreni con metastasi cardiaca (con dimostrazione del pezzo anatomico e dei preparati microscopici), in Lo Sperimentale. Arch. di biologia normale e patologica, LXXIX [1925], pp. 248-259; Peritelio e periteliomi: due rare forme di periteliomi encefalici, in Tumori, XII [1926], pp. 161-188). Al prevalente indirizzo anatomico e istologico normale e patologico orientò poi, dopo il trasferimento presso la clinica dermosifilopatica, buona parte dei suoi lavori (Gangrena cutanea simmetrica di natura stafilococcica, in Il Dermosifilografo, III [1928], pp. 26-33; Contributo all'anatomia patologica delle ghiandole sudoripare, in Giorn. italiano di dermatologia e sifilologia, LXIX [1928], pp. 212-269; Osservazioni sulla così detta membrana basale e sul tessuto reticolare del derma nella cute normale ed in alcune dermatosi. Ricerche sui rapporti dermo-epidermici, ibid., LXXI [1930], pp. 1901-1916; Sugli istiociti del derma. Ricerche sui rapporti dermo-epidermici, in Lo Sperimentale. Arch. di biologia normale e patologica, LXXXVII [1933], pp. 227-272; Ricerche sulle adenopatie regionali in diversi periodi della sifilide acquisita, in Arch. italiano di dermatologia, sifilografia e venereologia, XIV [1938], pp. 265-366). Della sua cospicua e rilevante produzione scientifica del periodo fiorentino meritano in particolare di essere ricordati gli studi sui tumori e sulle condizioni preblastomatose della cute (Studio sulla struttura degli epiteliomi cutanei in rapporto alla prognosi ed alla radioterapia, ibid., VIII [1932], pp. 296-384; Osservazioni sui blastomi cutanei; lesioni secondarie e metastasi nel tegumento di tumori della cute e dei visceri. (Contributo clinico ed istologico), in Lo Sperimentale. Arch. di biologia normale e patologica, LXXXVII [1933], pp. 363-416; Osservazioni sui blastomi cutanei; sugli epiteliomi secondari, in Il Dermosifilografo, VIII [1933], pp. 333-374; Osservazioni sui blastomi cutanei; cheilite abrasiva precancerosa. Contributo clinico ed istologico alla conoscenza delle lesioni precancerose, in Arch. italiano di dermatologia, sifilografia e venereologia, X [1934], pp. 25-67; Osservazioni sui blastomi cutanei; studio sui neurinomi solitari del derma, ibid., pp. 161-217), le ricerche clinico-sperimentali sulla reattività cutanea (Ricerche sperimentali sulla reattività della cute umana e sui fenomeni di diffusione; le intradermoreazioni al Trypanblau in diverse regioni del tegumento di soggetti indenni da dermatosi ed in dermopazienti, in Il Dermosifilografo, XIII [1938], pp. 369-385; Ricerche sperimentali(; osservazioni sull'azione di estratti di organi sulle intradermoreazioni al Trypanblau in soggetti a cute integra ed in dermopazienti, ibid., pp. 411-441), le descrizioni di importanti quadri clinici e la puntualizzazione di alcuni schemi terapeutici (Sui rapporti del lichen gigante con le lichenificazioni anormali; contributo clinico ed istologico, in Giorn. italiano di dermatologia e sifilologia, LXXIV [1933], pp. 1259-1285; Contributo allo studio del gonococcismo latente. (Recidive di artrite e di irite bilaterale con esito in cecità), in Il Dermosifilografo, X [1935], pp. 617-660; Sulle ulcerazioni acute non veneree dei genitali femminili, ibid., XI [1936], pp. 269-326; Osservazioni personali e considerazioni cliniche sulla terapia della blenorragia infantile con l'ormone follicolare, ibid., XII [1937], pp. 69-135; Osservazioni personali e studio critico sull'eritema essudativo multiforme e sugli eritemi polimorfi sintomatici, ibid., XIII [1938], pp. 245-314). Del M. debbono ancora essere ricordate le monografie Le dermatosi professionali (Torino 1937) e Le acque salsobromojodiche nella sifilide dell'infanzia (Fidenza 1938), pubblicata in collaborazione con G. Gardenghi e premiata il 16 maggio dello stesso anno al concorso bandito dalle Terme di Salsomaggiore. In riconoscimento della sua brillante attività di ricercatore, l'Università fiorentina gli conferì il premio di operosità scientifica negli anni accademici 1936-37 e 1937-38.
Nominato professore straordinario di clinica dermosifilopatica, il M. insegnò presso l'Università di Sassari nel 1938 per trasferirsi poi, l'anno successivo, in quella di Siena. In questa sede, divenuto ordinario il 16 dic. 1941, assunse la direzione della cattedra di clinica dermosifilopatica che mantenne per dieci anni: nel dicembre 1951 fu chiamato a succedere a L. Martinotti nella direzione della stessa cattedra dalla facoltà medica dell'Università di Bologna, ove avrebbe concluso la propria carriera. Presso la scuola che il M. fondò nella sede bolognese si formarono numerosi allievi, dei quali molti emersero nell'ambito della specialità divenendo primari nei principali ospedali dell'Emilia e uno, C. Varotti, direttore della cattedra universitaria di Bologna.
Costante, durante tutto il periodo della sua attività didattica, fu l'impegno scientifico del M. sui vari aspetti fisiopatologici, patologici e clinici della dermatovenereologia, pur se comprensibilmente in qualche modo frenato dall'onere dell'insegnamento e dagli eventi bellici. Secondo la concezione unitaria dell'inscindibilità dello stato cutaneo da quello organico generale e dalle condizioni psichiche, affrontò, anche con la collaborazione dell'istituto bolognese di psicologia diretto da R. Canestrari, il pionieristico studio delle strette connessioni esistenti tra patologia cutanea e, soprattutto, venerea e disagi emotivi, dando un vigoroso impulso alla nascita della sessuologia italiana, "inventata", avrebbe poi detto, "dai dermatologi". Tra i suoi studi di prevalente interesse dermatologico si ricordano ancora il proseguimento delle osservazioni sperimentali sulla reattività cutanea (Ricerche sperimentali sulla reattività della cute umana e sui fenomeni di diffusione; modificazioni delle cutireazioni in zone pretrattate con estratti di organi, in Il Policlinico, sez. medica, XLV [1938], pp. 544-552; La "prova di spostamento" della colesterina; variazioni del tasso colesterinico nel sangue e nel liquido di bolla di dermopazienti sotto l'azione della istamina e di sostanze ipotensive, in Il Dermosifilografo, XIV [1939], pp. 613-652), la descrizione di interessanti casi clinici (Epidermolisi bollosa e albopapuloide di Pasini, in Giorn. italiano di dermatologia e sifilologia, LXXIX [1938], pp. 941-965; Osservazioni cliniche su 23 casi di dermoepidermite da intolleranza, in Il Dermosifilografo, XVII [1942], pp. 313-354; Contributo allo studio della sindrome di Lyell, in Arch. italiano di dermatologia, venereologia e sessuologia, XXXII [1964], pp. 192-255, in collab. con U. Silvestri) e, in modo particolare, l'approfondita indagine sui fenomeni dell'invecchiamento della cute tanto strettamente connessi con quelli dell'intero organismo (Contributo allo studio dei fenomeni di senescenza della cute umana, in Giorn. di gerontologia, suppl. 5, 1955, pp. 1-390). Nel 1957 il M. pubblicò a Torino il saggio Dermatosi emozionali, una acuta analisi dei fenomeni che collegano le manifestazioni organiche alle condizioni psichiche per "la cerebralizzazione collettiva che completa e perfeziona anatomicamente il cervello di ogni individuo", come scrisse nella prefazione rifacendosi all'enunciazione dello "psichismo" di Pierre Teilhard de Chardin del 1949. Successivamente, nello studio clinico di alcune malattie sessuali, prese in esame i rapporti tra "sviluppo psicologico della sessualità e quello psichico ed emozionale" la cui disarmonia riteneva responsabile dell'instaurarsi di quadri patologici psicosomatici (Rilievi sulla psicologia di soggetti con uretriti non gonococciche, in Minerva dermatologica, VIII [1957], pp. 184-196). Ripetutamente stimolò l'interesse degli studiosi su questo tema, auspicandone, nei dibattiti promossi nell'ambito dei congressi della Società italiana di dermatologia, l'impegno per una sana, autentica educazione sessuale dei giovani; e in quest'ottica giudicò sostanzialmente diseducativo il romanzo di V. Nabokov Lolita, nella sua recensione, Sadismo, minorenni e costume, pubblicata in Arch. italiano di dermatologia, venereologia e sessuologia, XXIX (1957-59), pp. 390-413. Tra i suoi scritti sull'argomento si ricordano ancora: Sul concetto di virilità e di femminilità, ibid., XXX (1960), pp. 156-179, e L'applicazione del test di Karen Mackover in associazione col T.A.T. in alcuni casi di impotenza sessuale maschile, ibid., XXXII (1964), pp. 374-406, in collab. con L. Gigli e G. Gaddoni.
Del M. debbono infine essere ricordate due importanti opere: la rielaborazione aggiornata di un saggio da tempo esaurito di E. Ciambellotti, Sifilide, infezioni veneree e malattie dei genitali esterni, edita a Napoli nel 1956; nonché l'edizione italiana del classico trattato di G.C. Andrews, Diseases of the skin (Malattie della pelle, I-II, Torino 1964), notevolmente ampliata e aggiornata, con l'integrazione di importanti capitoli quali quelli sul pemfigo e sulle fotodermatosi e, in modo particolare, sull'istopatologia e sulla biologia della cute e sulla patologia del collageno, e corredata da una ricca iconografia tratta dal materiale della clinica bolognese.
Membro della Società medica chirurgica di Bologna, nel 1970 il M. fu insignito dall'Università bolognese della medaglia d'oro dei benemeriti della scienza e della cultura. Condirettore dell'Archivio italiano di dermatologia, sifilografia e venereologia dal 1952 al 1959, ne assunse la direzione nel 1960 quando il periodico mutò il titolo in Archivio italiano di dermatologia, venereologia e sessuologia.
Il M. morì a Firenze il 23 apr. 1980.
Fonti e Bibl.: Annuario dell'Univ. degli studi di Firenze, a.a. dal 1924-25 al 1937-38; Annuari dell'Univ. di Bologna, a.a. 1951-52, Bologna 1952, pp. 509 s.; G. Santori, Intervento, in Minerva dermatologica. Supplementi: Atti della Soc. italiana di dermatologia e sifilografia, 1958, n. 1, p. 718; R. Bassi, Introduzione alla dermatologia psicosomatica, Padova 1977, p. 51; C. Celidonio - G. Monterastelli, La clinica dermatologica, in La scuola medica di Bologna. Settecento anni di storia, a cura di R. Bernabeo - G. D'Antuono, I, Bologna 1988, pp. 139-141; P. Moroni, Origins and development of Bologna's dermatological school, in Acta dermatovenerologica Alpina, Pannonica et Adriatica, X (2001), 2, pp. 68-73.