GILDONE (Gildo)
Nacque verso il 330 da Nubel, principe dei Giubaleni, un piccolo popolo mauretano dipendente da Roma. Nella guerra che Valentiniano I condusse contro il ribelle Firmo, fratello di G., questi militò contro il proprio fratello. Per i servigi resi in questa guerra come in quella contro Massimo (387), G., una figlia del quale aveva sposato un nipote di Teodosio, fu rimunerato con il governo dell'Africa. Ma G. da un lato taglieggiò e tiranneggiò le sue provincie, dall'altro, forte dell'appoggio dei donatisti e sapendo anche di dominare l'Italia a cui poteva tagliare i rifornimenti, cominciò negli ultimi anni del regno di Teodosio ad atteggiarsi a principe indipendente. Quando Teodosio morì, egli, pur avendo formalmente riconosciuto Onorio, cercò di tenerlo in soggezione. Nel 397 insorse apertamente contro la corte di Milano col dichiarare di riconoscere solo Arcadio come suo legittimo imperatore. Ma Stilicone agì con energia per cacciarlo dall'Africa. Dichiaratolo nemico pubblico, una forte spedizione fu preparata contro di lui, che, dal canto suo, raccoglieva un forte esercito. Al principio del 398 si delineava così un grave conflitto tra l'impero e il ribelle, quando Mascizel fratello di G., a cui questi aveva massacrato la famiglia, salpò dall'Italia con 5000 uomini e sbarcò di sorpresa in Africa. L'esercito di G., quando si trovò, fra Theveste e Ammaedara, di fronte al nemico, disertò in massa e G. fu catturato e ucciso mentre tentava di abbandonare l'Africa.
Bibl.: O. Seeck, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., VII, col. 1360; id., Gesch. d. Untergangs d. antiken Welt, V, Berlino 1913; Güldenpenning, Geschichte des oströmischen Reiches unter den Kaisern Arcadius u. Theodosius, II, pp. 56-71; E. Stein, Geschichte des spätrömischen Reiches, I, Vienna 1928, pp. 328, 355 segg.