FLETCHER, Giles il Giovine e Phineas
Poeti inglesi (figli del precedente), appartenenti alla scuola spenseriana; il primo nacque a Londra verso il 1588, morì nel 1623, e il secondo nacque a Cranbrook nel 1582 e morì nel 1650. Educati, come il padre, a Cambridge, entrarono anch'essi negli ordini ecclesiastici, diventando, l'uno curato di Alderton (Suffolk) e l'altro di Hilgay (Norfolk). Ambedue presero a modello poetico principale la Faery Queene dello Spenser, seguendo il quale composero poemi epico-didascalici nello stile fiorito e allegorico del maestro, modificando tuttavia in parte la stanza spenseriana.
Il poema di Phineas The Purple Island (ed. 1633, ma scritto in gioventù) presenta in 12 libri una prolissa allegoria del corpo umano, rappresentato come un'isola i cui monti, fiumi, città e abitanti raffigurano le membra, gli organi, e le funzioni, personificati ed elencati con anatomica minuzia e precisione. Nella seconda metà sono passate similmente in rassegna le facoltà intellettuali, le passioni e le virtù e la loro battaglia, che termina col trionfo di Eclecta (la chiesa), aiutata da un messo celeste (re Giacomo). Tutto ciò sviluppa prosaicamente un episodio allegorico della Faerie Queene (II, 9), evitando, nello stile, gli arcaismi spenseriani, ripresi invece nel poemetto lascivo sugli amori di Venus and Anchises (affine, per il soggetto, al Venus and Adonis di Shakespeare), il quale per molto tempo venne compreso nel canone spenseriano col titolo di Brittain's Ida datogli dal primo editore (1628). L'attribuzione a Phineas, suggerita da analogie nello stile e nel metro (che è la stanza di Giles), venne confermata dalla scoperta di un manoscritto contemporaneo nel 1923. Altre opere minori sono le egloghe pescatorie, la commedia pescatoria Sicelides, l'elegia Elisa, versi latini, ecc.
Il poema di Giles, Christ's Victory and Triumph in Heaven and Earth over and after Death (1610), tratta in quattro libri dell'intercessione del Redentore, narrando la sua tentazione nel deserto, la Passione e la Resurrezione, con uno sfoggio di antitesi e contrapposizioni che crescono di verso in verso, culminando in fine ad ogni strofa, e allargandosi a raggiere di fuochi d'artifizio, esuberanti e pittoreschi. Come in altri secentisti, il concettismo si accompagna in lui alla sensualità, che trionfa nella descrizione della reggia voluttuosa di Pangloria, la tentatrice. Per il soggetto sacro, si rifà esplicitamente ai poeti latini cristiani, al "sedulo Prudenzio" e al "prudente Sedulio", a Du Bartas, al Sannazzaro "vivente immagine e felice imitatore di Virgilio", e prelude al Milton del Paradiso riconquistato e (per lo stile) dell'Ode di Natale, mentre Phineas nel suo poemetto religioso The Apollyonists (1627) adombra il Satana del Paradiso perduto.
Ediz.: (oltre alle ristampe nella raccolta del Chalmers) di A. B. Grosart, Londra 1868-69 (4. voll. a Phineas e uno a Giles), e di F. S. Boas, nei Cambridge English Classics, Cambridge 1908-9, voll. 2; Venus ad Adonis and other poems by Phineas Fletcher, ed. E. Seaton, 1926.
Bibl.: Studî sui rapporti con Spenser: K. Weibel, in Englischen Studien, LVIII (1924) (per the Purple Island), e H. M. Belden, in Studies in Philology, aprile 1929 (per Giles); sui rapporti con Milton, W. J. Courthope, History of English Poetry, Londra 1910.