Armstrong, Gillian
Regista cinematografica australiana, nata a Melbourne il 18 dicembre 1950. In rivolta contro il perbenismo vittoriano che ha segnato tutta la cultura australiana, e animata dagli ideali femministi propri della sua generazione, la A. si è dimostrata comunque notevolmente influenzata dalla tradizione stilistica del cinema inglese. Con le sue opere ha contribuito a delineare l'immagine della donna australiana, fragile ma allo stesso tempo decisa e indipendente, realizzando un cinema in cui sia i gesti sia gli oggetti si fanno segno dell'esperienza femminile.
Diplomatasi all'AFTS (Australian Film and Television School) di Sydney nel 1974, rivelò, sin dai suoi primi cortometraggi, una delicata propensione per storie che hanno il loro fulcro nelle dinamiche di relazione tra donne. Il successo arrivò nel 1979 con il primo lungometraggio My brilliant carreer (La mia brillante carriera), che fu anche il primo film australiano presentato al Festival di Cannes. In quest'opera, tratta dal romanzo autobiografico di M. Franklin, i toni aggressivi della ribellione sessantottina risultano fusi con un gusto per la commedia inglese di costume. Attenta all'eleganza della fotografia e alla perfetta resa di arredi e costumi, la A. ha sempre prediletto storie di donne e di adolescenti in lotta per affermare la propria personalità, in sintonia con l'ideologia di un Paese costruito sul mito della frontiera. Con Starstruck (1982; Tutta colpa delle stelle) la cineasta ha quindi realizzato un'opera stilisticamente audace, che sfida il musical statunitense. Mrs. Soffel (1984; Fuga d'inverno) è invece una romantica storia d'amore che si sofferma sull'analisi del rapporto tra una donna e un detenuto. The last days of chez nous (1992; Ultimi giorni da noi) descrive senza compiacimenti formali il vuoto esistenziale di una scrittrice e il crollo dei suoi ideali di rivolta. Romantiche ma tenacemente attualizzate sono le donne di Little women (1994; Piccole donne), primo film girato a Hollywood dalla A., tratto dal romanzo di L.M. Alcott, il quinto, oltre a due TV movies, ricavato dal medesimo soggetto fortunato, mentre il successivo Oscar & Lucinda (1997; Oscar e Lucinda) è ancora una volta una storia del passato attraverso la quale emerge con forza la donna del presente. Nel 2001 ha realizzato Charlotte Gray, vicenda ambientata durante la Seconda guerra mondiale che ancora una volta vede protagonista una giovane donna.
G. Canova, F. Malagnini, Australia "new-wave", Milano 1984, pp. 133-35; M. D'Arcangelo, P. Paoli, Isola Australia, in Il cinema delle isole, VI edizione degli Incontri internazionali del cinema delle donne, a cura del Laboratorio immagine donna, Firenze 1984, p. 73-74.