GIMNETI (gr. γυμνῆτες "nudi"; anche ψιλοί)
Avevano tal nome gli armati alla leggiera greci, contrapposti agli opliti. Tirteo ci mostra i gimneti spartani, che, coprendosi dietro gli scudi degli opliti, lanciano sassi e giavellotti. Sparta li reclutava fra gl'iloti, Atene fra i cittadini dell'ultima classe, che non potevano provvedersi di armatura. Seguivano l'esercito come attendenti degli opliti o come addetti ai convogli o volontariamente. Il loro numero superava spesso quello degli opliti; 35.000 gimneti erano a Platea accanto a 5000 Spartani, 10.000 a Delio nel 424 accanto a 7000 opliti beoti. Ma nella battaglia avevano ben poca importanza, tanto che spesso di essi neppure si parla: si disponevano dietro la falange o alle ali con la cavalleria. Migliori erano i gimneti degli stati che disponevano di forte cavalleria, alla quale essi servivano di sostegno; per es., delle città della Sicilia e dei Tessali. Dalla massa dei gimneti si cominciò per tempo a organizzare reparti speciali (per es., in Atene arcieri), ma ai cittadini si preferivano a questo scopo i mercenari delle stirpi greche settentrionali e occidentali, abituate per tradizione a combattere armate alla leggiera, o barbari. Nel secolo IV a. C. i gimneti irregolari sono scomparsi dagli eserciti greci, sostituiti dai regolari peltasti (v.).
Bibl.: H. Droysen, Heerwesen und Kriegführung der Griechen, Friburgo in B. 1889, p. 24; id., in Pauly-Wissowa, Real-Encycl. d. class. Altertumswiss., VII, col. 2086; O. Lippelt, Griech. Leichtbewaffnete, Iena 1910; G. Busolt, Griechische Staatskunde, Monaco 1920, p. 566; J. Kromayer e G. Veith, Heerwesen u. Kriegführung d. Griechen u. Römer, Monaco 1928, p. 68.