GIMNOPEDIE (Γυμνοπαιδίαι, da γυμξῶς παίζειν "danzare nudi")
Feste dell'antica Grecia, celebrate a Sparta in onore di Apollo. I giovani partecipanti danzavano nudi, cantando, intorno alle statue di Apollo, di Artemide e di Latona, sulla piazza di Sparta, detta Χορός. L' Apollo festeggiato in questo rito era probabilmente Apollo Piteo, secondo altri Apollo Carneo. I cori erano due, l'uno formato di giovani, l'altro di uomini maturi (esclusi però i celibi): nella danza si distinguevano due momenti, imitandosi nel primo i movimenti gravi e ritmici della lotta e del pancrazio, nel secondo i passi più animati delle danze bacchiche. I carmi cantati durante la cerimonia furono specialmente quelli di Taleta e di Alcmane, e anche i peani di un Dionisodoto.
In progresso di tempo, s'introdussero probabilmente dei cambiamenti nell'ordinamento della festa: gli autori più tardi sembrano alludere a una triplice divisione dei cori, riferendosi però in particolar modo alla commemorazione della vittoria di Tirea (723 a. C.), che era come una, festa distinta nelle Gimnopedie. Se in Sparta queste feste furono distinte dalle Carnee, non v'è dubbio che in altre città doriche (p. es. a Tera) le Gimnopedie appartenevano al culto di Apollo Carneo. Le feste duravano parecchi giorni e richiamavano gran folla. Gli Spartani attribuivano tale importanza alle Gimnopedie che, arrivata, durante lo svolgersi di esse, la notizia della disfatta di Leuttra, gli efori non permisero che s'interrompessero i cori.
Bibl.: J. H. Krause, Gymnastik und Agonistik der Hellenen, Lipsia 1841, p. 829 seg.; G. T. Unger, Othriades und die Gymnopaedien, in Philologus, XXIII, p. 28 segg.; I. Bekker, Anecdota Graeca, 1814-21, p. 234; M. P. Nilsson, Griechische Feste, Lipsia 1906, p. 141 segg.; F. Hiller v. Gärtringen, in Pauly-Wissowa, Real-Encyclopädie, VII, col. 2087 segg.; Walter, in Archäolog. Jahrb., XI (1896), p. 7 segg.