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FRONTALI, Gino

di G. Roberto Burgio - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 50 (1998)
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FRONTALI, Gino

G. Roberto Burgio

Nacque ad Alessandria d'Egitto il 19 luglio 1889 da Facondo e da Ernesta Vissich. Dopo aver compiuto gli studi liceali a Torino, si iscrisse alla facoltà di medicina: frequentò i primi due anni del corso all'università di Firenze, ove fu allievo di G. Chiarugi, N. Beccari, G. Levi, quindi completò la sua formazione nell'ateneo bolognese sotto la guida di maestri quali P. Albertoni, A. Murri, C. Comba. Laureatosi con una tesi, Sul metabolismo della creatina-creatinina nel digiuno e dopo tiroidectomia totale, poi pubblicata in Archives internationales de physiologie (XIII [1913], pp. 431 ss.), si dedicò allo studio della pediatria seguendo come assistente volontario il Comba, che era stato chiamato a dirigere la clinica pediatrica di Firenze.

Chiamato alle armi, il F. partecipò al primo conflitto mondiale prestando servizio quasi costantemente in prima linea. Trovò modo di pubblicare un interessante manuale pratico, Il medico di battaglione (Firenze 1916).

Dopo la guerra tornò alla clinica pediatrica di Firenze, ove venne nominato assistente ordinario e poi aiuto. Conseguita la libera docenza in clinica pediatrica nel 1922, nel '25 fu primo classificato al concorso per la cattedra di clinica pediatrica dell'università di Cagliari, ove fu chiamato a dirigere il relativo Istituto. Fu poi chiamato a dirigere le cattedre di clinica pediatrica delle università di Pavia (1929), di Padova (1930) e di Roma (1943), ove rimase fino al 1959 quando lasciò l'insegnamento per raggiunti limiti d'età.

Clinico di grande valore, il F. s'impose all'attenzione del mondo scientifico italiano e straniero per le originali ricerche condotte nei vari settori della pediatria, che descrisse in oltre duecento pubblicazioni. Si occupò di problemi di fisiopatologia della prima età, in particolare dell'alimentazione infantile, il cui studio aveva iniziato in Germania nel 1922 sotto la guida di A. Czerny: in considerazione della sua competenza sull'argomento, il Consiglio nazionale delle ricerche gli affidò la direzione del Centro studi sull'alimentazione infantile.

Traendo spunto dal cosiddetto "alimento burro-farinoso" studiato dal Czerny per il divezzamento del lattante, il F. ideò il suo "alimento oleo-farinoso" (Einfluss verschiedener Korrelationen der Nahrungsbestandteile auf die Fettausnützung beim Säugling, in Jahrbuch für Kinderheilkunde, XLVII [1922], pp. 162-181; Sull'utilizzazione dei grassi da parte del lattante in rapporto con variazioni nella correlazione dei principî alimentari, in Riv. di clinica pediatrica, XX [1922], pp. 321-346; Prime ricerche sulla sostituzione dell'olio di oliva al grasso del latte vaccino nell'alimentazione del lattante, ibid., XXII [1924], pp. 145-170) e ne derivò anche, dopo lunghe e rigorose indagini, la proposta di un latte in polvere con miscela grassa molto simile a quella del latte di donna (Modifications des complexes protéiques et graisseux du lait de vache destiné à l'alimentation du nourisson, Padova 1933; Die Oelmilch, in Monatsschrift für Kinderheilkunde, LXXV [1938], pp. 189-201; Oils as substitutes for butter fat in infant feeding, in Journal of pediatrics, XIV [1939], pp. 290-303) e quindi ben tollerato da neonati immaturi, da lattanti e da malati di morbo celiaco (The absorption of triolein by nursing infants, in Modern problems in pediatrics, II, Basel 1957).

Il F. dedicò numerose ricerche a problemi di vitaminologia: sulla carenza di vitamina A e la predisposizione a contrarre infezioni degli apparati respiratori e urinari a essa collegata (Infezioni delle vie urinarie in carenza di vitamina A, in Riv. di clinica pediatrica, XXIV [1926], pp. 505-529); sulla carenza di vitamina C e le sofferenze dei capillari, studiate queste ultime mediante una ventosa a decompressione graduabile di suo originale progetto (Kapillarfragilität und endothelasthenie, in Jahrbuch für Kinderheilkunde, CXXX [1930], pp. 62-65; Symptômes capillaires dans les formes frustes du scorbut infantile, in VII Congr. pédiatr. de langue française, Strasbourg 1931); sulla pellagra, della quale dimostrò formalmente l'eziopatogenesi carenziale da deficit di acido nicotinico, ricerca questa che gli valse l'invito a svolgere una relazione al congresso tedesco di medicina interna del 1938 (Zur Aetiologie der Pellagra, in Verhandlungen der deutsche Gesellschaft für innere Medizin, Wiesbaden 1938) e la monografia Nicotinsäuremangel und die Pellagrafrage (in Ergebnisse der inneren Medizin und Kinderheilkunde, LXV [1945], pp. 384-444). Allo studio dei capillari, della loro morfologia, della loro resistenza, si appassionò lungamente (La resistenza dei vasi capillari misurata secondo il metodo di Riva Rocci, in IX Congresso pediatrico italiano, Trieste 1920; Immagine capillaroscopica e resistenza vasale in alcune malattie dell'infanzia, in Riv. di clinica pediatrica, XX [1922], pp. 449-481; La pressione capillare nell'età infantile, ibid., XXIV [1926], pp. 1-34; Der Capillarfaktor bei haemorrhagischen Diatheshen, in Monatsschrift für Kinderheilkunde, LXVIII [1937], p. 220; Vitamina C e fragilità capillare, in Il Policlinico, sez. medica, XLIV [1937], p. 272).

La sua competenza sui problemi relativi alla vitaminologia e alla fisiopatologia dei capillari sanguigni trovò espressione in alcune dotte pubblicazioni: Capillari, in Enc. medica italiana, III, coll. 659-677; Rachitismo, ibid., VIII, coll. 402-422, magistralmente documentata anche sul piano clinico, iconografico e istologico; Le avitaminosi, in Trattato di medicina interna, diretto da A. Ceconi - F. Micheli, IV, Torino 1936, pp. 461-538; Sindromi cliniche delle disvitaminosi B nel bambino, in XXI Congr. della Soc. italiana di pediatria, Venezia 1951. Ancora negli anni '50 si interessò con vivo spirito critico a un altro argomento di patologia carenziale, la sindrome nota con il nome di Kwashiorkor, della quale studiò le analogie con la ben nota "distrofia da farine" già descritta dal Czerny fin dagli inizi del secolo (La carenza proteica nella prima infanzia, in Acta paediatrica lat., VI [1953], pp. 345-355).

Precise considerazioni di ordine fisiopatologico consentirono al F. di mettere a punto un'originale tecnica di terapia di urgenza, mediante adrenalina, per la bronchite capillare del lattante (Il trattamento d'urgenza della bronchite capillare, in Clinica terapeutica, II [1952], p. 5). Propose di trattare la tubercolosi miliare con il solfone e ottenne alte percentuali di guarigione nelle forme di meningite tubercolare trattate con streptomicina associata al solfone, poi all'isoniazide e alla piraldina (Sul trattamento chemioterapico della tubercolosi infantile, in Riv. della tubercolosi e delle malattie dell'apparato respiratorio, II [1953], p. 135; La tubercolosi infantile trattata con streptomicina [studio di 150 casi], in Pediatria internaz., I [1948], pp. 337-374), preconizzando in tal modo i vantaggi della polichemioterapia antitubercolare, che doveva poi divenire di uso corrente.

Il F. recò inoltre un importante contributo alla conoscenza della fisiopatologia dell'anemia mediterranea (L'eritroblastosi e l'emolisi nella malattia di Cooley e di Di Guglielmo, in Arch. ital. di pediatria e puericultura, VII [1939], pp. 259-345; Durée de la vie du globule rouge dans l'anémie méditerranéenne, in Helvetica pediatrica acta, VI [1951], pp. 271-280; Vues récentes sur l'anémie méditerranéenne, in Seminaire des hôpitaux de Paris, XXVII [1951], pp. 1209-1219) e, con geniale intuito, a una più razionale sistemazione nosografica di tale malattia, stabilendo fin dal 1935 l'esistenza di stretti rapporti tra anemia di Cooley e ittero emolitico di Rietti con resistenze globulari aumentate (Sistemazione clinica degli itteri, in XLI Congresso della Soc. ital. di medicina interna, Bologna 1935; Icterus Haemolyticus mit erhöhter Erythrocytenresistenz, in Monatsschrift für Kinderheilkunde, LXVIII [1937], pp. 217-219).

Il F. fu inoltre autore di alcuni trattati: Pediatria clinica, I-II (Roma 1949-52); Lezione sull'alimentazione del bambino (Roma 1928; riedizioni ibid. 1937, 1947, 1958); Prescrizioni pediatriche (Roma 1943; riedizioni ibid. 1944, 1954). Diresse inoltre il Manuale di pediatria (Torino 1943), cui recò anche rilevanti contributi personali, e che, tradotto in spagnolo, ha avuto una larga diffusione in Spagna, in Portogallo e nell'America Latina. Fu anche direttore di due importanti riviste di pediatria, l'Archivio italiano di pediatria e puericultura e Pediatria internazionale, di larga diffusione, specialmente la seconda, anche all'estero.

Il F. appartenne a numerose società scientifiche italiane e straniere e dal 1959 al 1963 fu presidente della Società italiana di pediatria.

Morì a Roma il 28 sett. 1963.

Fonti e Bibl.: Necr. in Arch. ital. di pediatria e puericultura, XXIII (1963), pp. 93-96; La Clinica pediatrica, XLV (1963), pp. 840 s.; La Pediatria, LXXI (1963), p. 1321; Minerva pediatrica, XV (1963), pp. 1015 s.; Pediatria internazionale, XIII (1963), pp. 271 s.; Scritti in onore del prof G. F., in occasione del 35 anno di insegnamento, a cura di G. Maggioni - O. Malaguzzi Valeri, Roma 1959; N. Latronico, Storia della pediatria, Torino 1977, ad Indicem; I. Fischer, Biographisches Lexikon der hervorragenden Ärzte←, I, pp. 458 s.; Enc. Italiana, II App., 1, p. 1010.

Vedi anche
patologia Lo studio dei problemi relativi alle malattie dell’uomo (patologia umana) e degli animali (patologia veterinaria; ➔ veterinaria); comprende diverse specializzazioni, e denominazioni, con riferimento alla natura dei problemi, agli elementi anatomici che sono oggetto di studio, all’eziologia delle alterazioni, ... malattia Lo stato di sofferenza di un organismo in toto o di sue parti, prodotto da una causa che lo danneggia, e il complesso dei fenomeni reattivi che ne derivano. Elemento essenziale del concetto di malattia è la sua transitorietà, il suo andamento evolutivo verso un esito, che può essere la guarigione, la ... medicina Scienza che ha per oggetto lo studio delle malattie, la loro cura e la loro prevenzione. 1. Generalità La medicina si distingue in: medicina interna, la scienza medica in senso stretto, ossia la clinica medica, che comprende lo studio delle malattie il cui trattamento terapeutico è prevalentemente ... terapia Studio e attuazione concreta dei mezzi e dei metodi per combattere le malattie. botanica La terapia vegetale (o fitoterapia) studia i rimedi, la loro somministrazione e la loro azione sulle piante e sugli eventuali loro parassiti. La terapia in senso stretto cura le malattie già in atto, e può essere ...
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gino- e -gino [dal gr. γυνή «donna», e in composti, come 2° elemento, -γυνος (come 1° elemento, era usato soltanto γυναικο-, dal tema dei casi obliqui: v. gineco-)]. – Primo o secondo elemento di parole composte della terminologia dotta...
frontale
frontale agg. e s. m. [dal lat. tardo frontalis, usato solo come neutro pl. sostantivato per il frontale del cavallo (nel sign. 2 d)]. – 1. agg. a. Della fronte, come regione anatomica: la regione f.; osso f., osso impari, mediano, simmetrico,...
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