MELDOLESI, Gino
– Nacque a Vicenza il 2 sett. 1892, primo dei due figli (il secondo, Gastone, minore di 5 anni, divenne a sua volta medico e cattedratico) di Ugo, originario della Romagna e impiegato presso la prefettura, e della vicentina Rita Rezzara.
Licenziato con lode presso il liceo vicentino A. Pigafetta nel 1910, nello stesso anno si iscrisse alla facoltà di medicina e chirurgia dell’Università di Padova. Allievo interno dell’istituto di anatomia umana normale diretto da D. Bertelli, fin dal primo anno del corso si dedicò all’osservazione anatomica macro- e microscopica; più tardi eseguì ricerche di embriologia e anatomia comparata, in particolare sulla membrana freno-esofagea e sul muscolo di Treitz, che costituirono l’argomento della sua tesi di laurea.
Chiamato alle armi nell’aprile del 1915, tra il dicembre dello stesso anno e il marzo 1916 gli fu permesso di frequentare il 6° corso accelerato (per studenti universitari) presso l’ateneo patavino, dove nel successivo aprile conseguì la laurea col massimo dei voti e la lode. Tenente medico nella fanteria e con gli alpini, partecipò alle operazioni belliche costantemente in prima linea: ferito tre volte e colpito da congelamento, fu decorato con una medaglia di bronzo e una d’argento al valor militare e insignito con la croce al merito di guerra e con una medaglia commemorativa per quattro campagne.
Congedato nel 1919, vinse il concorso per la borsa di perfezionamento all’estero A. Bucchia dell’Università di Padova; nello stesso anno e nel 1920, presso l’Università di Vienna, prestò servizio come assistente straniero nel laboratorio di chimica biologica diretto da S. Fraenkel e frequentò la I clinica medica diretta K.F. Wenckebach, insigne studioso della patologia cardiaca; quindi usufruì del periodo delle ferie nel 1920 per recarsi a Tubinga, presso l’istituto di anatomia patologica diretto da J. Mönckeberg, dove svolse alcune ricerche sul sistema specifico cardiaco.
Con il trasferimento a Roma della famiglia ebbe inizio la carriera accademica del Meldolesi. Entrato con il titolo di assistente effettivo nella clinica medica universitaria diretta da Vittorio Ascoli nell’anno accademico 1920-21, nel 1926 conseguì la libera docenza in patologia speciale medica dimostrativa. Durante il servizio prestato nella clinica medica svolse compiti direttivi nei reparti degenti, organizzò e diresse gli importanti laboratori di esami grafici del circolo e del respiro ed elettrocardiografici e per le ricerche di fisiopatologia muscolare. Nel 1926 il ministero della Guerra lo incaricò dapprima di dirigere il laboratorio sperimentale della Scuola centrale militare di educazione fisica, quindi lo inviò in missione ufficiale per studiare l’organizzazione scientifica dell’educazione fisica e i metodi di indagine della funzione muscolare presso i laboratori di farmacologia dell’Università di Utrecht, diretto da R. Magnus, e di fisiologia dell’Università di Londra, diretto da A.V. Hill. Fu incaricato nel 1927 dell’insegnamento ufficiale della fisiologia nell’Accademia fascista di educazione fisica dipendente dall’Opera nazionale Balilla (ONB) e nel 1928 di quello della medicina della ginnastica e dello sport nella stessa accademia. Aiuto effettivo della clinica medica dal giugno 1928, fu confermato nel ruolo da C. Frugoni, succeduto ad Ascoli nel 1931, che avrebbe in seguito costantemente ricordato come la propria vera guida scientifica. Nel 1931, grazie a un assegno di studio all’estero concessogli dal ministero dell’Educazione nazionale, poté di nuovo frequentare l’istituto viennese di chimica biologica di Fraenkel e svolgervi alcune ricerche di chimica analitica su materiale biologico. Conseguita nel 1932 la docenza in clinica medica, nell’anno successivo fu incaricato nella R. Accademia fascista anche della direzione dei laboratori di ricerche biologiche e ottenne l’iscrizione nell’albo di onore degli assistenti. Conseguì il giudizio di maturità al concorso per la cattedra di patologia speciale medica dell’Università di Pavia nel 1933 e a quello per la stessa cattedra nell’Università di Modena nel 1935; in questo stesso anno gli fu conferito il premio Baccelli al merito clinico.
Nel periodo trascorso nell’Università di Roma il M. produsse una importante serie di oltre ottanta lavori clinici e sperimentali pubblicati nei più noti periodici medici, in cui affrontò temi riguardanti pressoché tutti i settori della patologia e della clinica medica, dalla biochimica alla fisiopatologia, dalla farmacologia alla medicina dello sport, dall’endocrinologia alla neurologia e all’ematologia. Dedicò alla fisiopatologia del cuore e dei vasi le sue prime ricerche (Le alterazioni che intervengono nel ritmo cardiaco dopo un accesso di Morgagni-Adams-Stokes, in Le Malattie del cuore e dei vasi, V [1921], pp. 102-114; Sull’importanza e sul valore clinico dell’esame funzionale del sistema acceleratore cardiaco nei vizi di conduzione, ibid., VI [1922], pp. 37-64; Sulla adattabilità del sistema circolatorio agli aumenti sperimentali di lavoro, ibid., VII [1923], pp. 189-209, 226-243, in collab. con E. Milani; Sulla adattabilità … 2ª comunicazione. Sulla attività circolatoria dei ginnasti, in rapporto all’eccitamento muscolare, in Cuore e circolazione, VIII [1924], pp. 121-137, 161-186; Sulla adattabilità … 3ª comunicazione: sul comportamento dell’attività circolatoria nel corso di un allenamento ginnastico, ibid., pp. 321-352, in collab. con M. Vidulich; L’azione della chinidina e della cinconina sul cuore, ibid., IX [1925], pp. 353-375; Studio clinico della pressione capillare nei suoi rapporti con la pressione arteriosa e con la pressione venosa, ibid., X [1926], pp. 20-35, 45-54, in collab. con G. Ruggeri; Contributo allo studio semeiologico e clinico del tono cardiaco, ibid., pp. 265-298, 309-328) e su alcune metodiche radiologiche di particolare interesse per la diagnostica strumentale cardio-aortica (Le oscillazioni pulsatorie dell’esofago nella patologia dell’attività cardiaca, in Le Malattie del cuore e dei vasi, V [1921], pp. 2-15; Sui metodi radiologici per la misura dell’aorta, in Cuore e circolazione, VIII [1924], pp. 214-228, in collab. con il fratello Gastone; Sull’immagine radiologica della vena azygos, in Bull. e atti della R. Acc. medica di Roma, LIX [1932-33], pp. 100-103, in collab. con lo stesso). Di notevole rilievo dottrinale e pratico furono poi gli studi condotti dal M. sul sistema neuromuscolare (Lo studio della eccitabilità neuromuscolare in fisiologia e in clinica per mezzo della cronassia, in Il Policlinico. Sez. medica, XXXIII [1926], pp. 422-452), sulla semeiologia muscolare (L’esame clinico della muscolatura striata in condizioni di riposo, in Riv. di neurologia, IV [1931], pp. 515-541, 661-684), sulle miopatie, in particolare sulla distrofia muscolare progressiva (La miopatia primitiva cronica progressiva, Roma 1935; Le miopatie progressive con particolare riguardo alla distrofia muscolare progressiva, relazione; estratto da Lavori dei congressi di medicina interna. XLIV Congresso …1938, Roma 1938).
Nell’anno accademico 1938-39 il M. fu incaricato dell’insegnamento della patologia speciale medica nell’Università di Catania; straordinario dal 29 ott. 1940, assunse anche la direzione dell’istituto di patologia speciale medica e fu confermato nel 1943. Nel 1948 fu chiamato a insegnare la disciplina dalla facoltà medica dell’Università di Palermo che nel 1951, dopo il collocamento a riposo di Maurizio Ascoli, gli affidò la direzione della cattedra e dell’istituto di clinica medica generale. Nel periodo siciliano il M. raccolse un folto gruppo di validi allievi, dette vita a una propria scuola e pubblicò ancora alcune ricerche.
Fra queste merita di essere ricordata l’identificazione di una quota di pigmenti biliari derivante dal metabolismo della mioglobina: Über Myobilin, in Hoppe-Seyler’s Zeitschrift für physiologische Chemie, 1939, pp. 137-179, in collab. con W. Siedel - H. Möller.
Il M. morì a Palermo il 7 febbr. 1959.
Fonti e Bibl.: Necr., in Arch. italiano di patologia e clinica dei tumori, III (1959), p. 495; in Atti del XIII Congresso della Società italiana di gastroenterologia …1959, a cura di G. Sotgiu - E. Pisi, Bologna 1959, pp. 1 s.; in Gazzetta medica siciliana, IV (1959), pp. 25 s.; in Minerva medica, L (1959), p. 1045; Annuario scolastico dell’Università degli studi di Roma, per gli anni accademici dal 1920-21 al 1937-38; G. Meldolesi, Curriculum vitae, Roma 1938.
G.S. Rigo