SEVERINI, Gino
Pittore, nato a Cortona (Arezzo) il 7 aprile 1883. Si dedicò ventenne alla pittura, unendosi ai primi futuristi (più tardi aderiva di nuovo, con entusiasmo, al loro manifesto del 1910) e suscitando vivaci discussioni, in Roma, dove era andato a stabilirsi. Nel 1905 si recò a Parigi, e là si legò di amicizia con Amedeo Modigliani, Max Jacob, Picasso e altri artisti. Dopo la guerra mondiale pubblicò il libro Du cubisme au classicisme, preconizzando un ritorno dell'arte allo spirito classico italiano. La costante appassionata ricerca di un mondo ideale spiega i varî mutamenti di tendenza del S., il quale, dapprima verista, poi futurista, indi cézanniano, ha seguito il nuovo indirizzo neoclassico di Picasso fino a giungere, sulla via della tradizione italiana, all'attuale orientamento. L'attività del S. si è in questi ultimi anni intensificata mettendo sempre meglio in luce le sue qualità di artista. Alla seconda quadriennale di Roma gli è stato assegnato il primo premio per la pittura. Opere del S. si trovano in molte collezioni private e pubbliche: in Italia, a Parigi, Berlino, Bruxelles, Chicago, ecc. Vanno pure ricordati gli affreschi suoi per le chiese di Semsales e di La Roche in Svizzera, i musaici a Friburgo, nonché il libro Ragionamenti sulle arti figurative (Milano 1936).
Bibl.: J. Cassou, Il pittore G. S., in Dedalo, XII (1932), pp. 881-890; id., G. S., Parigi 1933; V. Costantini, Pittura italiana contemporanea, Milano 1934, con bibliografia; V. Guzzi, La II Quadriennale d'arte, in Nuova Antologia, 16 febbraio 1935.