RUGGIERI, Gio. Battista
Pittore nato a Bologna nel 1606, morto a Roma nel 1640. Frequentò da principio la scuola del Domenichino, poi fu aiuto del Gessi, dal quale prese il soprannome. Dopo essere stato vittima a Napoli delle persecuzioni del Corenzio, ritornò in patria, e superò il secondo maestro nelle pitture di S. Barbaziano, segnatamente nell'Adorazione dei Magi e nell'Assunta della cappella Laghi. Domiciliatosi a Roma, lavorò a fresco nel chiostro della Minerva, in S. Andrea presso lo spedale di S. Giovanni in Laterano, in S. Caterina a Magnanapoli e nei palazzi Santacroce e Cenci; preparò alcuni cartoni per le sale dei palazzi Spada e Caffarelli, ma la morte lo colse a 34 anni e troncò le liete speranze concepite da Pietro da Cortona e da molti che riconoscevano in lui i pregi d'una maniera morbida e spedita e la facilità dell'assimilare procedimenti e indirizzi diversi. I suoi disegni dall'antico (di statue e di bassorilievi) furono sollecitati dal Giustiniani e dal Dal Pozzo, e la sua cultura si estese al greco e al latino, provandosi anche nella poesia satirica.
Bibl.: M. Oretti, Notizie de' professori, ecc., mss. nella Bibl. com. di Bologna (n. B 128, cc. 81-83); G. Baglioni, Le vite de' pitt. scult., arch., ed intagl., Napoli 1743, p. 245; L. Lanzi, Storia pittorica della Italia, V, Bassano 1818, pp. 116-117; F. Baldinucci, Notizie dei professori del disegno, IV, Firenze 1846, pp. 37-38; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXIX, Lipsia 1935.