SERA, Gioacchino Leo
Antropologo, nato il 15 settembre 1878 a Roma, dove compì anche gli studî, laureandosi in medicina e chirurgia nel 1903. Voltosi assai presto alla considerazione dei problemi della razza, che coltivò specialmente nell'Istituto antropologico di Firenze, conseguì la libera docenza nel 1911 ed ebbe, più tardi, l'insegnamento dell'antropologia, per incarico, nelle università di Pavia e Milano. Nel 1927 fu nominato stabile per la stessa disciplina nell'università di Napoli.
Numerosi e notevoli sono i contributi del S. all'anatomia delle razze umane, sia con lo studio di particolari conformazioni (occhio mongolico, platicefalia, ecc.) sia con ricerche sulla distribuzione e sul significato di taluni caratteri: molto importante, fra queste ultime, quella dedicata all'altezza del cranio, corredata anche di utili accorgimenti tecnici e matematici. Molta parte della sua attività è stata poi data dal S. ai problemi dell'antropogenesi, affrontati col nuovo esame di fossili umani e di Primati e con osservazioni anatomo-comparative sulla morfologia di varie parti dello scheletro nelle diverse razze umane e nei Mammiferi. Ricordiamo specialmente come il S. non accordi alla razza di Neanderthal quel profondo valore filetico che comunemente le è attribuito. Da menzionare è anche l'assunzione di un tipo umano (da lui chiamato tibeto-polinesiano) che un tempo ebbe larga diffusione, ora molto ridotta. Infine il S. sostiene l'importanza dell'ambiente acquatico nell'evoluzione dei diversi ordini dei Mammiferi. Caratteristiche dell'opera del S. sono: la tendenza esplicativa e il valore dato all'influsso dell'ambiente, nello studio della morfologia razziale; e la tendenza polifiletica nelle nuove sistemazioni proposte per gli Omnidi e per l'intero gruppo dei Primati. Suoi scritti principali sono: Nuove osservazioni ed induzioni sul cranio di Gibraltar (in Arch. per l'antrop., XXXIX, Firenze 1909); Sul significato della platicefalia con speciale considerazione della razza di Neanderthal (ibid., XL-XLI, ivi 1910-11); L'altezza del cranio in America (ibid., XLII-XLIII, ivi 1912-13); La testimonianza dei fossili di antropomorfi per la questione dell'origine dell'uomo (in Atti soc. it. sc. nat., LVI, 1917); I caratteri della faccia e il polifiletismo dei Primati (in Giorn. morf. uomo e primati, II, 1918); La genèse de l'articulation secondaire de la mandibule et l'origine des Mammifères (ibid., III, 1920); I caratteri morfologici di Palaeopropithecus (in Arch. ital. anat. embriol., XXXV, 1925).