ADAMI, Gioacchino Maria
Nacque a Murazzano (Mondovì) il 9 sett. 1739, da Gerolamo, notaio e podestà, (morto nel 1761), e da Francesca Benzo. Laureatosi nel 1760, entrò nel Collegio di leggi l'anno successivo. Nominato sostituto avvocato generale in Savoia (1766), entrò a far parte del senato del Piemonte, divenendo successivamente avvocato fiscale generale (1776) e procuratore generale presso la R. Camera dei conti (1778).
Nel 1781 acquistò il feudo di Cavagliano con il titolo comitale. L'11 nov. 1785 fu nominato controllore generale delle Finanze, con croce e pensione. Fu presidente della R. Camera di conti (1791) e presidente del Senato (1796). Ministro di stato, fece parte del Consiglio di governo di sei membri, creato con le patenti del 7 marzo 1797, dal quale fu emanato l'editto del 19 luglio di quell'anno che aboliva i fidecommessi ed altri diritti feudali in Piemonte.
Nel 1798, costituitosi il governo provvisorio piemontese, rinnovò "le rappresentanze già date al Re per essere dispensato dai doveri annessi alla carica" di primo presidente del Senato (Arch. di Stato di Torino, Carte del periodo francese,sez. I, Governo,fasc. I). Venne dispensato dall'impiego il 12 dicembre di quell'anno. Durante il breve intermezzo monarchico del 1799-1800 riprese il suo posto di presidente del Senato piemontese.
Sotto l'impero napoleonico accettò cariche nel settore della istruzione pubblica. Fu provvisore del liceo imperiale e officiale dell'università (1811). Sotto la sua amministrazione si ebbero vari mutamenti ed esclusioni di docenti. Napoleone lo creò commendatore dell'Ordine della Riunione il 9 apr. 1812.
Con la Restaurazione fu richiamato alla carica di primo presidente del Senato nel maggio del 1814, e nello stesso anno destinato come presidente del Magistrato della Riforma, decorato della Gran croce mauriziana e creato ministro di stato. Mori a Torino il 16 marzo 1815.
Fonti e Bibl.: Biblioteca reale di Torino, Miscell. Vernazza, fogli 111, 175; G. Galli della Loggia, Cariche del Piemonte, Torino 1798, I, pp. 403, 492, 595; III, p. 108; C. Dionisotti, Storia della magistratura piemontese, II, Torino 1881, pp. 258-259; N. Bianchi, Storia della monarchia piemontese dal 1773 al 1861, II, Torino 1878, pp. 448-449, 512 e passim; D. Carutti, Storia della corte di Savoia durante la Rivoluzione e l'impero francese, II, Torino-Roma 1892, pp. 355 e passim; A. Manno, Il Patriziato Subal. 11, Firenze 1906, p. 7.