Paparelli, Gioacchino
Critico letterario, nato a Sessa Aurunca (Caserta) nel 1914, professore nell'università di Salerno.
I suoi interessi culturali fanno leva sull'Umanesimo, ampliandosi da un lato fino alla letteratura moderna e contemporanea e dall'altro su Dante.
Alla " definizione dantesca della poesia " il P. ha recato un contributo determinante con l'indagine sui probabili significati del termine fictio (Ve II IV 2), in " Filol. Rom. " VII (1960) 27-28. Tale idea della poesia risulta ancor meglio illuminata nei due scritti paralleli D. fra latino e volgare e Lingua e poesia nel " De vulgari eloquentia " (Salerno 1951, poi in Questioni dantesche, Napoli 1967, 53-86 e 87-132).
La sua lettura della Commedia si è esercitata intorno ad alcuni canti nodali: il IV (Virgilio e le anime del Limbo) e il V dell'Inferno, e il XIX del Purgatorio (in Lect. Scaligera II 695-755). L'analisi del canto di Francesca - personaggio dal P. esplicitamente indicato come un exemplum della tipologia cortese e stilnovistica - riconosce in Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse (Interpretazione di Francesca, Napoli 1954) il verso chiave di tutto il canto che - nella sua totalità - assolve una funzione di superamento della poetica e della cultura stilnovistica.
Lo studio sul canto XIX del Purgatorio punta sull'identificazione della femmina balba come simbolo della cupidigia e della donna... santa e presta come simbolo della giustizia, e quindi sul valore ‛ esemplare ' della figura del papa avaro, dal P. considerato il risultato di una confusione - o volontaria contaminazione - fra Adriano IV e Adriano V.
Altri scritti su D.: Il " Paradiso ", in " Cultura e Scuola " IV (1965) 391-405; Da D. al Seicento. Saggi, Salerno 1971.