Giocasta
Eroina del mito tebano, figlia di Meneceo e sorella di Creonte.
Da Laio, re di Tebe, cui andò sposa, ebbe un figlio, Edipo, il quale inconsapevolmente uccise il padre e sposò la propria madre, che gli diede quattro figli: Eteocle, Polinice, Antigone e Ismene. Scoperto l'involontario incesto, G. si uccise ed Edipo si accecò.
Il mito era noto a D. da Stazio: a Theb. I 671 ss. s'ispira, in Cv IV XXV 10, la descrizione del senso di vergogna provato da Polinice quando Adrasto gli chiede dei suoi genitori: e non nominò suo padre, ma li antichi suoi e la terra e la madre. Dal che risulta che nel giudizio di Polinice la colpa dell'incesto non era imputabile alla madre.
Il nome di G. ricorre in Pg XXII 56, in una perifrasi con cui D. allude ai suoi due figli, Eteocle e Polinice, definendoli doppia trestizia di Giocasta.