DEGOLA, Giocondo
Nato a Genova nel 1803 dal compositore e musicista Andrea Luigi, studiò inizialmente col padre e col polacco Francesco Mirecki.
Dopo essersi fatto apprezzare come autore di alcune garbate romanze da camera e di notturni che ottennero un buon successo nei salotti genovesi, si dedicò al melodramma. L'opera d'esordio, Isabella Spinola - rappresentata col titolo di Adelisa al teatro Carlo Felice di Genova nella primavera del 1837 - ricevette una lusinghiera accoglienza da parte del pubblico, anche se i giornali locali ne sottolinearono la scarsa originalità e le troppe reminiscenze di Rossini, Bellini e Donizetti, pur lodandone l'eleganza e la leggerezza della strumentazione, e l'ottimo trattamento delle voci.
Nel 1839 il D. si presentò di nuovo al pubblico genovese del Carlo Felice con un'opera buffa, La donna capricciosa, che non dispiacque al pubblico, ma che fu tuttavia aspramente criticata dalla stampa per la mediocrità del libretto e la poca originalità della musica. Maggior successo egli ottenne l'anno successivo con un duetto, Ser Gennaro, ser Giovanni, commissionatogli dal "buffo" C. Cambiaggio ed inserito nell'opera Chi dura vince di Luigi Ricci; il duetto divenne parte integrante dell'opera, e fu anche stampato dall'editore Lucca di Milano (s.d.).
Nel 1841 il D. affrontò il più esigente pubblico milanese con due opere, Don Papirio sindaco (buffa) su libretto di L. Damezzano e Il duello alla pistola (semiseria) su libretto di F. Regli, rappresentate entrambe al teatro Re rispettivamente il 28 luglio e il 26 dicembre. La prima fu accolta molto favorevolmente dal pubblico; la seconda ebbe invece esito meno felice, nonostante la grande interpretazione della cantante Teresa Tavola. Dopo questa seconda opera la critica milanese si espresse in termini piuttosto severi nei confronti del compositore: un giornalista della Gazzetta musicale di Milano rimproverò al D. "una tal quale unità di colorito", pur apprezzando "la tinta affettuosa e gentile, per la quale il maestro sembra più naturalmente inclinato".
Il D. scrisse poi una Messa a due cori con due organi per il concorso alla cappella del duomo di Milano, nel 1842, ricordata dai contemporanei per il suo Qui tollis a nove parti reali e per due fughe bene elaborate.
Di salute molto cagionevole, il D. morì a Genova a soli quarantadue anni, dopo una lunga malattia, il 5 dic. 1845.
Uno solo dei suoi quattro melodrammi, il Don Papirio sindaco, ci è pervenuto completo, grazie all'edizione Ricordi del 1841.Delle altre opere ci rimangono alcune arie (soprattutto dell'Isabella Spinola). Orchestratore modesto, il D. concentrò sul canto tutte le sue attenzioni, limitandosi a sostenerlo con un accompagnamento leggero e discreto; la sua invenzione, quasi mai veramente originale, è tuttavia sorretta da una certa grazia melodica che spesso ne riscatta la genericità. Gradevoli sono anche le liriche da camera per canto e pianoforte, mentre tra le opere strumentali si segnala la virtuosistica Introduzione e variazioni brillanti per pianoforte e violino sopra una tema della Lucia di Lammermoor, scritta in collaborazione col violinista genovese Camillo Sivori (Milano s. d.). Altri pezzi vocali: Anacreontica, per soprano e pianoforte, Milano 1845; I gondolieri, perdue soprani e pianoforte, ibid. s.d.; O venticel che gemi, per canto e pianoforte, ms. nella Biblioteca del Conservatorio di Genova, Fondo antico, segn. Sc.30 n.n.; Vieni fanciulla al mar, per soprano e pianoforte, Milano 1837. Musica strumentale: Introduzione e rondò per pianoforte, Milano s. d.; Premier nocturne, per pianoforte, ibid. s. d.
Fonti e Bibl.: Allgemeine musikal. Zeitung, XXXIX (1837), p. 670; XLII (1840), p. 270; XLIII (1841), p. 931; XLIV (1842), p. 882; XLVIII (1946), p. 108; Gazzetta musicale di Milano, I (1848), p. 8; Giornale degli studiosi, II, (1870), p. 79; U. Manferrari, Diz. univ. delle opere melodrammatiche, Firenze 1954, I, p. 301; G. Piumatti, Catal. delle opere di musicisti liguri esistenti presso la Bibl. del Conservatorio "Nicolò Paganini" di Genova, Genova 1975, p. 22; E. Frassoni, Due secoli di lirica a Genova, Genova 1980, I, pp. 50, 53, 64 s., 85 s., 144 s., 154 s.; II, pp. 402, 418; F.-J. Fétis, Biogr. univ. des musiciens, II, p. 450; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, pp. 421 s.; La Musica, Diz., I, p. 498; Enc. della musica Rizzoli-Ricordi, II, p. 260.