ALBERTAZZI, Giorgio
Attore, nato a Fiesole il 20 agosto 1923; laureato in architettura nel Politecnico di Milano. Si è impegnato con grande successo tanto nel teatro classico (dalla Giulietta e Romeo, del 1954, all'Amleto, del 1963: una delle sue più felici interpretazioni, anche in rapporto alla precedente di V. Gassman, questa più incline ai toni tragici, più inquieta e interiorizzata quella di A.), quanto in quello moderno: con esiti discutibili in D'Annunzio, dalla Figlia di Jorio e dalla Gioconda al mediocre rimaneggiamento da Solus ad solam, col titolo Il libro segreto di Amaranta (1971); con risultati eccellenti in Dopo la caduta di A. Miller, in Requiem per una monaca di Faulkner - Camus, in drammi di Odets, Marceau, Brancati (La governante). È da vari anni in compagnia con A. Proclemer, e le due personalità si sono assai spesso ben amalgamate e completate. Ha scritto e messo in scena un discusso Pilato (1973), e per la televisione un Idiota rielaborato dal romanzo dostoevskijano e un Dottor Jekill e Mister Hayde dal romanzo di Stevenson. Nel campo cinematografico è stato regista di una Gradiva (1971), poco fortunata, e ha interpretato, dopo un non buono Lorenzaccio (1951), l'emblematica figura del protagonista di L'année dernière à Marienbad di A. Resnais (1961). Attore dotato di finissima sensibilità e di acuta intelligenza, si rileva tra i principali interpreti del teatro italiano contemporaneo; eccellenti, inoltre, le sue letture di poeti antichi e moderni.