Gaslini, Giorgio
Compositore, pianista e direttore d'orchestra, nato a Milano il 22 ottobre 1929. Musicista tra i più originali del jazz europeo, ha fuso felicemente procedimenti compositivi tipici della musica colta del Novecento, in particolare la dodecafonia, con la prassi improvvisativa propria del jazz. Il suo rapporto con il cinema è maturato all'interno di una visione estetica che mira all'unificazione dei linguaggi musicali e all'interazione tra i diversi mezzi espressivi. La padronanza di tecniche e generi assai diversi e la capacità di spaziare e parzialmente fondere tradizioni disparate, di inventare soluzioni inedite hanno costituito un rilevante contributo al contesto drammaturgico. Tra le oltre quaranta colonne sonore che ha composto e interpretato, sia per il cinema sia per la televisione, spicca quella per La notte di Michelangelo Antonioni (1961), premiata con il Nastro d'argento nel 1962.Iniziò a suonare fin da giovanissimo in diverse formazioni jazz, per poi ampliare e completare gli studi di pianoforte, composizione e direzione d'orchestra al Conservatorio di Milano, dove conseguì sei diversi diplomi. È stato docente di jazz ai Conservatori di Roma (1972-73) e di Milano (1979-80). L'ampiezza delle esperienze musicali e la solida preparazione accademica gli hanno consentito di elaborare uno stile compositivo che fonde elementi jazz e serialismo, attingendo anche alla musica elettronica e aleatoria e al pop, e punta a una sintesi da lui stesso definita "musica totale". Fondatore e animatore di numerose formazioni (tra le altre, la Grande orchestra nazionale di jazz nel 1991 e la Proxima Centauri orchestra nel 2000), ha collaborato con i maggiori musicisti jazz europei e statunitensi, suonando e registrando, tra gli altri, con D. Cherry, G. Barbieri, S. Lacy, A. Braxton, J.L. Ponty, R. Rudd, M. Roach. Oltre che per ensembles jazz, ha scritto opere, balletti, musica orchestrale e vocale; della sua vasta discografia da ricordare in particolare le 'opere jazz' Colloquio con Malcom X (1974), e Mister O (1996); i brani Logaritmos (1955), Tempo e relazione (1957), Magnificat (1963), Canti di popolo in jazz (1975), Indian suite (1983), Ayler's Wings per piano (1991) su temi di A. Ayler, Lampi (1994), Cantos (2000), Enigma (2001); i lavori sinfonici Sinfonia breve (1994), Adagio is beautiful (1998), Big bang poema (1999); le musiche per balletto Carmen graffiti (1995) e Dodici minuti all'alba (1998). Ha pubblicato i saggi Musica totale (1976) e Tecnica e arte del jazz (1981).
Negli anni Sessanta e Settanta, nel pieno sviluppo del proprio percorso artistico, G. ha composto, interpretato e diretto numerose colonne sonore. Il primo posto spetta senza dubbio a quella per La notte di Antonioni, che segnò anche il suo esordio nel cinema; le musiche, affidate in una scena centrale del film al suo quartetto jazz, contribuiscono con efficacia a costruire il clima voluto dal regista, a descrivere ambienti metropolitani di Milano, della realtà sociale, dei singoli personaggi, entrando in alcune circostanze in relazione diretta con i rumori della città indaffarata o, altrove, ricorrendo ai repertori classici del jazz. Di segno analogo è stata la successiva colonna sonora composta per Un amore (1965) di Gianni Vernuccio, altro film ambientato nella Milano borghese degli anni Sessanta, tratto dal romanzo di D. Buzzati, in cui il quartetto jazz, impiegato in funzione di 'commento critico', si alterna con gli interventi descrittivi dell'orchestra sinfonica. Nei lavori cinematografici del decennio seguente G. ha dimostrato di saper ottenere risultati di rilievo anche nel cinema di genere, specialmente nell'horror e nel thriller; tra le musiche di questo periodo si ricordano in particolare quelle di La pacifista (1970) di Miklós Jancsó, Un omicidio perfetto a termini di legge (1971) di Tonino Ricci, La notte dei diavoli (1972) di Giorgio Ferroni, Rivelazioni di un maniaco sessuale al capo della Squadra mobile (1972) di Roberto Montero Bianchi, e ancora Il vero e il falso (1972) di Eriprando Visconti, La colonna infame (1973) di Nelo Risi, 5 donne per l'assassino (1974) di Stelvio Massi, Kleinhoff hotel (1977) di Carlo Lizzani. G. ha inoltre collaborato con Dario Argento per Le cinque giornate (1973) e Profondo rosso (1975), insieme alla rock band dei Goblin, nonché per i film televisivi Il tram e La bambola, quest'ultimo di Mario Foglietti e prodotto dallo stesso Argento, entrambi del 1973.
A. Bassi, Giorgio Gaslini. Vita, lotte, opere di un protagonista della musica contemporanea, Padova 1986; R. Cresti, Il linguaggio musicale di Giorgio Gaslini, Milano 1995.