GIORGIO II re di Grecia (XVII, p. 177)
Ritornato sul trono il 25 novembrc 1934 per deliberazione della camera, sanzionata dal plebiscito del 3 novembre, G. cercò di ristabilire nel paese l'ordine e la disciplina, mantenendo il regime parlamentare. Ma di fronte alle continue agitazioni e all'instabilità del governo, il 13 aprile 1936, morto Demertzis, contro tutte le indicazioni parlamentari fece cadere la sua scelta sul gen. G. Metaxàs, che dal 4 agosto trasformò il governo in dittatura. Dopo l'invasione tedesca, il 23 aprile 1941 egli si trasferì col governo a Creta per continuarvi la lotta, da dove partì il 22 maggio per il Cairo; dal settembre del 1941 sino all'autunno del 1944 risiedette a Londra. Anche in Grecia si apri dopo la liberazione la questione istituzionale, in quanto i partiti e le organizzazioni di sinistra si erano dichiarati nettamente contrarî alla monarchia, che consideravano responsabile della dittatura di Metaxàs. Per facilitare un accordo G. acconsentiva a una reggenza dell'arcivescovo Damaskinòs (31 dicembre 1944) in attesa di un referendum istituzionale. Questo si tenne il 1° settembre 1946 e più che sull'istituto fu rivolto a confermare l'assenso al ritorno della persona; fu nettamente favorevole a re Giorgio II, che tornò sul trono il 27 settembre 1946. Morì ad Atene il 1° aprile 1947 e gli succedette il fratello Paolo (v.).