Manganèlli, Giorgio. - Scrittore e saggista italiano (Milano 1922 - Roma 1990). Fu esponente di rilievo del Gruppo 63, del quale ha rappresentato gli aspetti più paradossalmente tradizionalisti, tra il manierismo antiquario e la sottigliezza teologica delle riflessioni sulla letteratura, rispettivamente esemplati fin dall'inizio da Hilarotragoedia (1964) e da La letteratura come menzogna (1967). La radicale ambivalenza della sua ispirazione (di narratore tentato dal saggismo e di saggista dalla fantasia esuberante e barocca) si veniva quindi esprimendo nel lucido e spettacolare sperimentalismo che caratterizza le opere successive: Nuovo commento (1969); Lunario dell'orfano sannita (1973); Pinocchio: un libro parallelo (1977). Se con Centuria (1979) veniva poi recuperata una provocatoria essenzialità del racconto per dimostrarne quasi l'insostenibilità, nelle ultime opere (Discorso dell'ombra e dello stemma, 1982; Dall'inferno, 1985; Encomio del tiranno, 1990) era portata alle estreme conseguenze, all'insegna di un'irrisione nichilista, una delle più penetranti investigazioni sulla letteratura. M. è stato un apprezzato anglista, autore di importanti traduzioni (da Th. S. Eliot, E. A. Poe, ecc.) e introduzioni a testi classici, nonché collaboratore di periodici e quotidiani, tra cui Il Corriere della sera e Il Messaggero. Postumi sono stati pubblicati a cura di E. Flamini La palude definitiva (1991), Esperimento con l'India (1992) e Il presepio (1992) e, più recentemente, Esiste Ascoli Piceno? (con illustrazioni di T. Pericoli, 2019), Concupiscenza libraria (a cura di S.S. Nigro, 2020), Altre concupiscenze (a cura di S.S. Nigro, 2022) e Emigrazioni oniriche (a cura di A. Cortellessa, 2023).