Ufficiale e patriota (Venezia 1831 - ivi 1882), figlio di Daniele, accompagnò il padre in esilio. Rientrato (1859) in Italia, fu aiutante del gen. G. Ulloa nel 5º corpo d'armata, e partecipò all'impresa dei Mille (ferito a Calatafimi e a Palermo). Entrato (1861) nell'esercito regio come maggiore di cavalleria, fu ferito a Custoza (1866); fu infine ufficiale di ordinanza di Vittorio Emanuele II e generale della guardia di Venezia, ove trascorse gli ultimi anni di vita dedito agli studî di fisica e di meccanica.