PITACCO, Giorgio
Patriota e uomo politico, nato a Pirano il 25 aprile 1866. Dedicatosi sino dalla prima gioventù, come segretario della Lega nazionale, al movimento irredentista nella Venezia Giulia, raggiunse a Trieste i posti di più alta responsabilità nell'amministrazione del comune e nella lotta politica. Nel 1905 fu eletto deputato di Trieste al parlamento austriaco, dove rimase sino al 1907 e dal 1909 al 1914 a sostenere in memorabili discorsi i diritti dell'italianità triestina e giuliana. Nel 1915 riparò in Italia, partecipando al movimento interventista. Durante la neutralità espose ai ministri Salandra e Sonnino le gravi condizioni di Trieste e delle terre adriatiche, che ne rendevano necessaria la redenzione. Con Cesare Battisti e Attilio Hortis portò al re alla vigilia della guerra l'omaggio degl'irredenti. Arrolatosi volontario, fu addetto a servizî politici. Ebbe missioni in Francia, in Inghilterra e in America, dove in nome della Associazione politica fra gl'italiani irredenti, creata dopo Caporetto, propugnò con passione i diritti adriatici dell'Italia. Nel 1922 fu il primo sindaco fascista di Trieste e nel 1928 fu nominato podestà, tenendo questa carica sino al 1934. La sua opera ha contribuito vastamente a dare alla città un aspetto di grande modernità, risolvendovi questioni dibattute inutilmente per mezzo secolo, come l'acquedotto, la fognatura, il nuovo rione del Re, il nuovo quartiere centrale intorno al sacrario di Oberdan, la sistemazione del colle di San Giusto con la Via Capitolina, il Lungomare Regina Elena, ecc. Nel 1923 fu nominato senatore.
Opere: Oltre ai discorsi parlamentari, Il travaglio dell'italianità di Trieste, Roma 1917; La passione adriatica nei ricordi di un irredento, Bologna 1928.